Ho visto “The Idealist” di Christina Rosendahl – TFF 33

Nel 1996, diciotto anni dopo un incidente nucleare in Groenlandia, il giornalista di un’emittente radiofonica danese Poul Brink viene contattato da un gruppo di lavoratori, militari e civili, che all’epoca era stato contaminato e che cerca giustizia per le malattie terribili sviluppatesi in seguito. Il fatto è conosciuto come l’incidente di Thule, quando il 21 gennaio 1968 cadde in fase di atterraggio un B-52 americano carico di testate nucleari, nella fattispecie quattro bombe all’idrogeno. Si era in piena guerra fredda e le autorità statunitensi e danesi avevano tutto l’interesse a nascondere o minimizzare l’accaduto. In quello stesso periodo la Danimarca era sotto elezioni e i candidati dicevano no al nucleare e spergiuravano che mai avrebbero concesso agli americani di stoccare testate sul loro territorio. Brink prende a cuore la vicenda dei lavoratori e inizia la sua inchiesta giornalistica. Cerca e ascolta testimoni, intervista docenti universitari e medici esperti della materia, contatta i politici di allora. Come in tutti i film d’inchiesta il giornalista viene ostacolato in vari modi mano a mano che si avvicina al nocciolo della questione. Riceve pressioni sul posto di lavoro e minacce più o meno velate sulla sua vita privata. Caparbiamente continua a cercare la verità. Il nodo da sciogliere è negli Stati Uniti, dove i documenti dell’epoca sono pubblici e conservati all’Archivio di Stato: lì trova quello che cerca ma tutti si rifiutano di rispondere alle sue richieste di spiegazioni. C’è anche un altro interrogativo da sciogliere ed è la possibilità che una delle quattro testate nucleari non sia esplosa nel 1968 ma giaccia tuttora in fondo al mare della Groenlandia. A questo le autorità danesi devono dare una risposta. Intanto, grazie anche alla campagna dei giornali, le vittime dell’incidente ottengono giustizia: un indennizzo non equo ma per loro moralmente soddisfacente. Brink invece non scende a compromessi e continua a indagare per mettere alle corde i politici di allora e quelli di oggi. La sua diventa una battaglia sulla trasparenza delle istituzioni e contro le menzogne dei governanti. Per l’opinione pubblica diventa un eroe, ma come spesso capita a spese della propria carriera. Un vero idealista che si è trovato al centro di un affair internazionale più grande di lui.
Peter Plaugborg interpreta il giornalista. Nel cast anche un altro famoso attore danese, Thomas Bo Larsson, interprete dei film di Thomas Vinterberg (Festen, Riunione di famiglia, Il sospetto). La regista quarantaquattrenne Christina Rosendahl è al suo secondo lungometraggio. Nel film ha utilizzato parecchio materiale televisivo di repertorio risalente agli anni dell’incidente e seguenti. Con The Idealist ha firmato un thriller di ambientazione storico-politica che tiene il pubblico con il fiato sospeso. Ha il pregio di far conoscere una vicenda non a tutti nota e tenere desto l’interesse per le tematiche del disarmo nucleare.
In concorso al TFF il film avrebbe meritato qualcosa in più della semplice menzione nell’ambito del premio “Gli occhiali di Gandhi”, con la motivazione: “Per l’esempio di giornalismo di pace applicato alla denuncia del rischio nucleare, spesso rimosso. Pur non compiendo atti clamorosi, il protagonista diventa un eroe nella sua normale e ostinata ricerca della verità”.

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