Ho visto “Lamb” di Ross Partridge – TFF Festa Mobile

Un uomo di 47 anni, David, in fuga da se stesso dopo  vicissitudini assortite, sentimentali, di lavoro, familiari. Una bambina di undici anni, Tommie, che sta appena uscendo dall’infanzia per imboccare il periodo tumultuoso dell’adolescenza. Uno scricciolo che dimostra meno dei suoi anni. Dal loro casuale incontro prende il via l’ennesimo road movie americano fatto di strade lunghe e diritte attraverso le praterie (prevalentemente nel Wyoming le riprese), di panini consumati in auto, di soste nei motel. Ma è lo strano sodalizio tra i due a farne un film unico. Viene subito da pensare a un qualcosa di morboso, ci si attende che la vicenda prenda una brutta piega. Potrebbe David essere uno piscopatico che porta con sé delle turbe infantili? Ha forse intenzioni indicibili? E’ quello che teme lo spettatore. Dal canto suo, la bambina fugge da una situazione di scarsa attenzione da parte dei genitori, sempre sdraiati a cibarsi di televisione trash. Dopo la scuola passa pomeriggi inconcludenti con altre coetanee in un parcheggio della brutta periferia di Chicago. Proprio da quella vita di squallore e apatia David vorrebbe poterla aiutare a fuggire. L’ebbrezza dell’avventura di un viaggio con un uomo di passaggio, ma che ispira fiducia, verso luoghi mai visti, e che forse non vedrà mai, stimola la fantasia di Tommie. Solo pochi giorni, pensa, poi al ritorno a casa la perdoneranno. Invece il tempo si dilata e la fuga dura settimane. Non c’è null’altro nel film: non l’angoscia dei genitori, non le ricerche della polizia, né un’autoradio che gracchia notizie circa una bambina scomparsa. Sono poche le crisi della piccola per la voglia di tornare a casa. In quella landa che David considera il posto più bello del mondo c’è un cottage malandato ereditato dal padre. E’ un rifugio sicuro per l’uomo e la bambina. David vuol lasciare a Tommie un ricordo indelebile, la bellezza incontaminata delle Montagne Rocciose. Quando decidono di tornare e separarsi per sempre, i ruoli si invertono e tocca a Tommie rincuorare l’uomo. Il finale è straziante ma indubbiamente positivo.
Il titolo ha un doppio significato, Lamb è anche il cognome di David, protagonista di un romanzo di Bonnie Nadzam (pubblicato fresco fresco in Italia da Edizioni Clichy) che ha subito intrigato Ross Partridge tanto da volerne trarre un film, che ha diretto e interpretato. Attore piuttosto noto negli Stati Uniti, Partridge ricorda vagamente Mel Gibson. La bambina è Oona Laurence. A dispetto dei suoi ormai tredici anni (classe 2002) ha già una carriera fittissima di lavori: una decina per il grande schermo, alcuni per la tv, altri ancora in teatro. Avrà un grande futuro come attrice. Il film uscirà negli Stati Uniti soltanto a gennaio. Il pubblico del TFF è rimasto colpito dalla storia e ha applaudito parecchio.

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