Ho letto “Il mistero del mare” di Bram Stoker

E’ quando la tempesta arriva da sud est che il mare si agita tra gli scogli irregolari e schizza la spuma verso terra.
Ho scovato questo titolo nella collana di Nutrimenti dedicata alla narrativa di mare e dalla quale avevo già attinto per Corsaro della Repubblica di Louis Garneray, Il salvataggio di Joseph Conrad, Pescatore d’Islanda di Pierre Loti, Tempesta di Roger Vercel. Li cito perché possono tornare utili a chi ama la letteratura sul mare.
Bram Stoker (1847-1912) invece è proprio lo scrittore irlandese autore di Dracula (1897). Il mistero del mare (The Mystery of the Sea) è del 1902 e deroga parzialmente dal filone gotico che lo scrittore ha sempre praticato nei suoi libri, da cui numerosi registi hanno tratto tanti film del terrore. Si pensi che del solo Dracula si contano oltre 220 versioni cinematografiche!
Il mistero del mare è piuttosto un thriller storico-politico, anche se gli elementi soprannaturali non mancano. In effetti il romanzo inizia con un personaggio, la vecchia Gormala, che ha il dono della preveggenza, soprattutto per quanto riguarda i disastri sul mare: “Figliolo”, disse scuotendo la testa. “Quanto scarsa è la tua conoscenza delle vie del Fato! Sappi che la Voce sceglie l’orecchio a cui parlare e la Visione si mostra solo ai prescelti. Nessuno può vedere e sentire per un atto di volontà e per il proprio diletto”. L’inquietante megera si rivolge così al giovane protagonista e narratore della vicenda, Archibald Hunter. ‘Archie’ si sta facendo costruire una casa sulla scogliera nei pressi di Aberdeen (tutta la vicenda si svolge in Scozia). Lì si innamora di una giovane donna, Marjory Drake, che ha appena salvato con la governante dalla pericolosa marea montante. Scoprirà a posteriori che si tratta di una ricchissima ereditiera americana coinvolta suo malgrado nella Guerra Ispano-Statunitense che si combattè nel 1898 a Cuba, Portorico e nelle Filippine. Il contesto storico è importante perché vi si inseriscono le vicende dell’Armata Spagnola di tre secoli prima, quando il nobile Don Francisco de Escoban ricevette da Papa Sisto V l’incarico di nascondere sulla costa britannica un ingente tesoro che doveva servire all’Armata per sconfiggere gli Inglesi.
Archie trova una mappa crittografata che indica l’ubicazione del tesoro. Occorre però decifrarla secondo il Codice biletterale di Francesco Bacone: Ora più che mai ero convinto che decifrare il crittogramma sarebbe stato il primo passo verso la realizzazione dei miei desideri riguardo a Marjory.
La ragazza (si scopre che è discendente del pirata sir Francis Drake) è tutt’altro che una personcina tranquilla: è minacciata da una banda di connazionali delinquenti che vogliono rapirla per chiedere un riscatto; è seguita e protetta a distanza dai servizi segreti americani per le sue implicazioni nella difesa degli Stati Uniti; è incalzata dagli eredi del nobile spagnolo per la ricerca del tesoro nascosto. E siamo solo all’inizio. Da tutto questo Archie e Marjory devono nascondersi per continuare a coltivare la loro storia d’amore. Nel romanzo succede di tutto: enigmi, rapimenti, naufragi, inganni, battaglie sul mare, tenendo sempre presenti le premonizioni iniziali della vecchia Gormala.
“La marea! La marea si sta alzando, ci sta chiudendo dentro!”.
Dire che è un romanzo avvincente è ancora poca cosa, altro che spy story! Per strane circostanze è rimasto a lungo dimenticato. E’ stato rispolverato e tradotto solo in occasione del centenario della morte di Stoker. Ben vengano riscoperte come questa.
Mi guardai attorno nella grotta con un misto di sentimenti: il luogo in sé, come meraviglia naturale, era magnifico, ma per me, che stavo dando la caccia a un tesoro, era una delusione.

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