Ho letto “Sotto un cielo cremisi” di Joe R. Lansdale

Mitico Joe R. Lansdale !!! Chissà perché mi piacciono così tanto le sue storie volgari e violente. Forse perché in questo modo esorcizza tutta la violenza e la volgarità che c’è al mondo.
Questo è il settimo episodio della saga di Hap & Leo, i due amiconi sfigati e spiantati – l’uno bianco e macho, l’altro nero e gay – sempre pronti a cacciarsi nei guai (e che guai…) per aiutare gli amici. Qui si tratta di salvare Gadget (un nome, un programma) la nipote scapestrata dell’ex poliziotto Marvin Hanson, invaghita di un violento piccolo spacciatore e a sua volta plagiata. Per liberarla pestano i piedi alla Dixie Mafia, ad alcuni poliziotti corrotti e all’FBI. Insomma, una girandola di avventure, sparatorie, scazzottate in puro stile Lansdale, attraverso Texas e Arizona, ma con l’immancabile lieto fine per i nostri eroi che, ammaccati e con qualche dollaro in tasca, si godranno un meritato riposo fino alla prossima avventura.
Niente di nuovo per chi già conosce Hap & Leo, ma tanto divertimento e qualche sana risata. In originale (“Vanilla Ride”) il libro trae il titolo dal personaggio di una misteriosa killer-woman che si affaccia nel finale. Un plauso al traduttore Luca Conti, abile nel destreggiarsi con tutte quelle parolacce. Edito da Fanucci e curato meglio di altri volumi dello stesso editore.

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