Ho letto “Loro ed io” di Jerome K. Jerome

Io è – ovviamente – lo scrittore inglese Jerome Klapka Jerome (1859-1927), il famoso autore di “Tre uomini in barca”, “Tre uomini a zonzo”, “Pensieri oziosi di un ozioso”, classici dell’umorismo anglosassone. Loro sono i suoi tre figli, in ordine crescente Veronica, Robina e Dick.
Il libro (1909) è pubblicato dalla raffinata casa editrice milanese Excelsior 1881 che ha in catalogo una collana dedicata agli “inediti & ritrovati” e lo ha ritrovato appunto nel 2007 da una precedente edizione Rizzoli (1951).
Fa bene allo spirito, di tanto in tanto, leggere o rileggere autori classici. Avevo letto “Tre uomini in barca” tanti anni fa, suppergiù alle scuole medie, epoca a cui risale anche la scoperta e la febbrile lettura di P.G.Wodehouse, l’immenso creatore di Bertie Wooster e di Jeeves.
Ho letto questo romanzo con il sorriso sulle labbra e i muscoli facciali rilassati, senza l’ansia di vedere come si conclude.
La storia è semplice. L’autore acquista una casa in campagna e vi si trasferisce con i figli, raggiunti successivamente dalla moglie. Capitolo diopo capitolo, Jerome racconta l’impatto della natura sulla famiglia e la conoscenza dei vicini, e fa divertenti riflessioni sui rapporti interpersonali all’interno del gruppo. Come quando auspica l’invenzione di un barometro personale da cui riconoscere l’umore dell’altro: “malinconico” oppure “tetro tendente all’irascibile”. Spassose pagine, infine, sull’acquisizione di una mucca e di un asino.
Fu la mucca, a svegliarmi, la prima mattina. Io non sapevo che fosse la nostra mucca….non in quel momento. Non sapevo che possedessimo una mucca. Guardai l’orologio: erano le due e mezzo. Pensai che, forse, sarebbe tornata a dormire, ma, secondo lei, il giorno era già cominciato. Andai alla finestra: la luna era alta. La mucca stava vicino al recinto, con la testa all’interno del giardino. Mi parve che fosse ansiosa di non farci perdere nulla della sua esibizione. Io non avevo mai avuto a che fare con le mucche. Non sapevo come rivolgere loro la parola. Le dissi di star buona e di far la cuccia. Ma l’idea di avere un pubblico parve incoraggiarla.

.

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Libri. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*