Ho letto “La ragazza che giocava con il fuoco” di Stieg Larsson

Uscito il terzo volume della saga di Millennium, mi sono affrettato a leggere il secondo, che giaceva lì in attesa. Altrettanto avvincente del primo (l’ho letto in due serate, un pomeriggio e una notte), forse meno interessante del primo (tutti i secondi episodi delle saghe si perdono un po’ per raccontare gli antefatti) e ancora meno verosimile di Uomini che odiano le donne (ma in fondo non è la verosimiglianza che si cerca nei libri che appassionano). L’hacker Lisbeth Salander si conferma come un personaggio eccezionale, un’eroina come poche nella letteratura. Mikael Blomqvist è un giornalista molto sui generis ma è tutta la redazione di Millennium a non avere riscontri nella realtà. Larsson inserisce in questa vicenda un personaggio poco credibile, il pugile Paolo Roberto. Certo che Larsson – e prima ancora Mankell ma anche Liza Marklund e la coppia Maj Siowall e Per Wahloo e la mia conoscenza per il momento si ferma qui – ci hanno fatto conoscere una Svezia così ricca di intrighi, delitti, mistero, maniaci assortiti, che non ha eguali in altri paesi europei.
Ho letto le ultime 100 pagine – con il duello tra Lisbeth e Zalachenko – alle 2 di notte ascoltando in sottofondo la sinfonia Leningrado di Shostakovich. Una vera chicca!
E ora sotto con La regina dei castelli di carta, 864 pagine……

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