Ho visto “Emotivi anonimi”

Ennesimo film che ha come sfondo il mondo del cioccolato: ma quanti sono ormai? Protagonisti questa volta sono i timidi, gli emotivi per eccesso che si riuniscono per fare terapia di gruppo e cercare di risolvere i propri problemi con il prossimo. Tra questi c’è la graziosa Angélique Delange, cioccolataia sopraffina, il cui talento è annichilito da un eccesso di timidezza. Dopo aver risposto a un annuncio, trova lavoro presso uno scalcagnato laboratorio che produce cioccolatini senza infamia ma soprattutto senza lode e il cui titolare, maturo e insignificante, è di una emotività addirittura irritante. Jean-René Van den Hugde, forse penalizzato dal cognome, non frequenta gruppi di anonimi con lo stesso problema, ma si è rivolto a uno psicologo che gli fornisce consigli del tipo: invita a cena una donna, tocca qualcuno, regala qualcosa. Tra i due nasce un flirt le cui schermaglie danno origine a situazioni tipiche della commedia degli equivoci: non direi proprio esilaranti, ma divertenti almeno sì. Isabelle Carré e Benoît Poelvoorde sono gli attori (bravini) scelti dal regista Jean-Pierre Améris per questa produzione franco-belga destinata a non lasciare alcun segno nella storia del cinema. E’ un filmetto natalizio che si può vedere con gli amici (dura solo un’ora e un quarto) prima di andare in pizzeria, cercando poi di prendere in mezzo il più timido di loro. Benoît Poelvoorde viene doppiato con quella voce un po’ cretina che è tipica di certe commedie francesi. Bravo il doppiatore, si chiama Mino Caprio, voce conosciutissima nei più popolari film d’animazione.

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