Anche se lo considero inferiore al precedente Dove è sempre notte, da cui riprende e continua le vicende dell’anatomopatologo irlandese Quirke, è un libro che conferma la grandezza di John Banville. Asciutta ed essenziale la scrittura, affascinanti le atmosfere dublinesi. Il capolavoro di questo scrittore resta – a parer mio – L’invenzione del passato che raccomando a tutti, soprattutto ai torinesi.
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