Ho visto “Tom à la ferme” di Xavier Dolan

Intelligente proposta del cinema Classico di Torino che ci fa conoscere i film del promettente cineasta canadese Xavier Dolan. A soli 27 anni ha già all’attivo sei film come regista, l’ultimo dei quali, Juste la fin du monde , ha ottenuto il Grand Prix speciale della giuria al Festival di Cannes 2016. Gay dichiarato, Dolan affronta nei suoi lavori, spesso ne è anche interprete, temi difficili come le frustrazioni dei giovani omosessuali di fronte al rifiuto della famiglia di riconoscerli come tali, le difficoltà di coppia, il rapporto con la madre, l’attrazione per la morte. In questo film, il giovane pubblicitario Tom (interpretato dallo stesso Xavier Dolan) si reca da Montréal in una fattoria nella campagna canadese per i funerali del suo amante Guillaume, morto in un incidente stradale. La madre non sa nulla dell’omosessualità del figlio ma il fratello maggiore Francis, che ne era al corrente, vieta a Tom di rivelarglielo. Anzi, lo minaccia e gli impone violentemente il silenzio. Indeciso se ripartire o meno, Tom si presta al gioco e il giorno dopo partecipa ai funerali, senza peraltro prendere la parola e rinunciando al bel discorso che si era preparato. Seppur costretto a negare persino la propria natura e spaventato dalla figura violenta o omofobica di Francis, dal quale è tuttavia attratto, Tom rimane nella fattoria a lavorare con lui. Per rendere più credibile la storia che sostiene di fronte alla madre del compagno fa arrivare un’amica che spaccia come la fidanzata di Guillaume. Intanto Francis rivela a poco a poco la sua natura violenta, con un passato dai contorni preoccupanti. Il rapporto che si instaura tra i due è come una sindrome di Stoccolma. Psicologicamente soggiogato, Tom non riesce a sfuggire a Francis. La madre li sorprende a ballare il tango, Tom la bocca cosparsa di rossetto sbavato. L’efebo e il macho teneramente allacciati, così come Francis era solito ballare con suo fratello.
Dolan indugia molto sul rapporto tra Tom e Francis e la prevaricazione che si instaura tra loro mi ha ricordato Il servo di Joseph Losey. Atmosfere inquietanti, trama da thriller e lo spettatore in ansia attende di vedere come andrà a finire. Belle le immagini della fuga di Tom nel campo di granturco – “nulla taglia come le foglie di mais prima della raccolta” – braccato dal suo feroce aguzzino. Incredibile narcisista, Xavier Dolan ha molte cose da dire nel cinema e varrà la pena di seguirlo. La critica se ne è già accorta e lo vezzeggia. Tom à la ferme è del 2013, Xavier Dolan aveva 23 anni!
Le musiche sono del celebre compositore Gabriel Yared.

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Cinema. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*