Ho visto “Shame”

“Che cosa hai fatto sul braccio?”
“Da giovane mi annoiavo molto”

Per una volta comincio dai titoli di coda. Ma proprio gli ultimi. Dalla ‘soundtrack list’, che se a uno spettatore è piaciuto un brano della colonna sonora si ferma a veder scorrere tutti i titoli per scoprire di cosa si trattava. Perché in questo film la musica è bellissima, le scelte sono a dir poco eccezionali. Si va da due brani a cavallo degli anni Ottanta, “I want your love” (Chic) e “Genius of Love” (Tom Tom Club), a John Coltrane e Chet Baker, da Glenn Gould che suona preludi e variazioni Goldberg ai temi propri del film creati da Harry Escott. Ma se c’è una chicca per la quale vale la pena di pagare il biglietto è l’interpretazione che Carey Mulligan fa di “New York, New York”. Una versione sublime, stirata, quasi destrutturata, un dialogo a distanza con il solo pianoforte. E il faccione di Carey in primissimo piano per quasi cinque minuti, la bocca languida, lo sguardo perso chissà dove.
Lei è Sissy, fragile sorella di Brandon, un manager che nasconde sotto una vita apparentemente rispettabile la sua totale dipendenza dal sesso. E’ sempre sesso, ovunque e comunque, ma senza gioia né divertimento e soprattutto senza sentimento e quando qualcosa di simile a un sentimento si insinua subdolamente nella sua vita va inaspettatamente in bianco. Così Brandon scende rapidamente tutti i gradini della depravazione fino ad arrestarsi di fronte al dramma della sorella, incapace di provvedere a se stessa.
Film vietato, film scabroso, tema che può allontanare. Mc Queen (che strana omonimia con il mitico attore Steve) gioca molto sui vetri (altrimenti che New York sarebbe….) e sugli specchi, sulle trasparenze e sulle opacità, sia dei palazzi e negli interni, sia nei caratteri dei due fratelli.
Il regista (una formazione da videoartista, e si vede!) regala alle spettatrici qualche sequenza di nudo insistito dell’affascinante Fassbender, ma è splendida, a mio parere, la sequenza del jogging notturno sui marciapiedi della città con cui Brandon cerca di sfuggire a una realtà difficile da affrontare.

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