Ho letto “Le lettere di Berlicche” di C.S. Lewis

Romanzo antifrastico per eccellenza, Le lettere di Berlicche (titolo originale The Screwtape Letters), si compone di 31 lettere scritte dal diavolo Berlicche all’affezionatissimo nipote Malacoda. Poco sapevo di questo libro di Clive Staples Lewis e poco so di Lewis stesso non avendo letto neppure le sue universalmente conosciute Cronache di Narnia, i sette romanzi fantasy per ragazzi che hanno generato serie televisive e versioni cinematografiche di grande successo. Mi ha incuriosito invece sapere che Le lettere di Berlicche è stato uno dei libri più amati da David Foster Wallace. Di qui è scaturita questa mia lettura.
Berlicche è il diavolo anziano ed esperto, Malacoda è ancora un apprendista ai suoi primi incarichi. Va da sé che il core business è acchiappare delle anime e sottrarle alle grinfie del Nemico (Dio) e di suo Figlio (Cristo). Non vediamo le risposte di Malacoda allo zio (il romanzo epistolare è unidirezionale) ma ne intuiamo i resoconti attraverso le risposte di Berlicche.
In premessa C.S. Lewis ci mette in guardia dal non prendere troppo sul serio gli insegnamenti di Berlicche: I lettori sono pregati di ricordare che il Demonio è un bugiardo e che… Vi sono due errori, uguali e opposti, nei quali la nostra razza può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è quello di non credere alla loro esistenza. L’altro, di credervi, e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano. I Diavoli sono contenti d’ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista e il mago. Insomma, parlatene, bene o male, basta che se ne parli.
Lettera dopo lettera, Berlicche offre al nipote consigli utili per dannare le anime degli uomini, soprattutto nei riguardi dei giovani, data l’età dell’anima (il paziente) affidata a Malacoda. Insegna a indirizzare le letture del paziente, come far leva sulle amicizie, come aggravare la negligenza, a tenerlo lontano da qualsiasi intenzione di pregare. Capitoli particolari sono dedicati alla guerra. Non dimentichiamo che Lewis ha scritto le lettere nel 1942, in piena guerra mondiale. Berlicche consiglia Malacoda di non fare molto affidamento sul conflitto che infiamma l’Europa per recuperare delle anime alla propria causa ...se non staremo più che attenti, dovremo vedere migliaia di anime che in questa tribolazione si volgeranno al Nemico. Sono i momenti in cui gli uomini riflettono e si interrogano sulla caducità della vita indirizzandosi alla spiritualità.
Ovviamente non possono mancare i suggerimenti sulla sfera del sesso, obiettivo riscattare gli esseri umani dalla temperanza, dalla castità e dalla sobrietà della vita. Non ha importanza la grandezza del singolo peccato, conta invece il loro effetto cumulativo per tenere lontano l’uomo dalla Luce e nel Nulla.
Berlicche incita ed esorta Malacoda nel suo difficile compito, in alcune lettere lo rimprovera per i suoi insuccessi e lo minaccia di inviarlo alla Casa di Correzione per Tentatori Incompetenti. Ah, ma quanto è difficile dannare il Paziente! Malacoda non è neppure riuscito a impedire che il paziente abbracciasse il Cristianesimo e, peggio ancora, si innamorasse di una ragazza dalle ferme convinzioni.
Infine il paziente muore sotto i bombardamenti e nel momento supremo vede Lui che lo accoglie in Paradiso. Sciocco sconfitto superato dalle manovre avversarie! Egli è ora sollevato in quel mondo dove il dolore e il piacere prendono valori oltre quelli finiti, e dove tutta la nostra aritmetica viene sgomentata.
Berlicche non gliele manda a dire e nella lettera finale… Subito dopo la maledizione di tentatori inetti, come te, la maledizione più tremenda che sta sopra di noi è il fallimento del nostro Ufficio Informazioni. Come dire che, ancora una volta, la colpa ricade sull’ufficio stampa. Mi pare ovvio.
Lettura arguta e divertente ma capovolgendone il significato diventerebbe un libro edificante e serioso. Dopo una prima rappresentazione teatrale nel 1961, Le lettere di Berlicche dal 2000 in avanti è stato ripreso e adattato per il palcoscenico da numerose compagnie, anche con produzioni di grande successo, soprattutto in Nord America.

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