Ho visto “La Talpa”

La gente intorno a me all’uscita del cinema si guardava con fare interrogativo. Che male c’è a confessare di non aver capito tutto? Qualcuno si giustificava dicendo “dovrei vederlo un’altra volta….”. D’altra parte Haruki Murakami nel suo libro “IQ84” fa dire a un suo personaggio: “Quello che apprezzo di più, soprattutto per quanto riguarda i romanzi, è non riuscire a comprenderli completamente. Non nutro alcun interesse per le opere di cui mi sembra di capire tutto.” Per il cinema è la stessa cosa, quindi film bello ma qualcosa sfugge ed è bene che sia così.
“La talpa” è un film ‘vintage’, mi fa venire in mente il cinema anni Sessanta. Stessa attenzione ai dettagli, stessa cura nelle scenografie e nelle inquadrature (alcune immagini sono da storia cinema: l’archivio del Circus dove hanno sede i servizi segreti britannici ripreso dall’esterno del palazzo, il tavolo riunioni che riflette i motivi della parete). Anche la medesima lentezza. Per tutta la proiezione mi è tornato in mente “Chiamata per il morto”, film di Sidney Lumet del 1966, sempre tratto da Le Carré, sempre con l’agente inglese George Smiley, che però in quel film si chiamava Dobbs ed era interpretato da un grande James Mason.
Gary Oldman (bravissimo) mi ha ricordato il grigiore che Mason metteva per delineare quel personaggio.
Siamo a Londra, anni Settanta in piena guerra fredda. Smiley è richiamato in servizio dopo essere stato messo in disparte per il fallimento di una missione a Budapest. In realtà quella operazione è fallita per il lavoro di una talpa che dall’interno del Circus fornisce informazioni ai sovietici. Smiley la deve smascherare e far saltare il collegamento con il KGB. Indaga con pignoleria tra i funzionari, utilizzando anche alcuni di essi. E riesce a scoprire la talpa, un collega a lui molto vicino.
Già detto della lentezza e della difficoltà di comprensione della trama – un po’ di chiarezza arriva dopo la fine dei 127 minuti di proiezione, magari riflettendoci a casa…. – resta da apprezzare il cast di primo livello, oltre a Oldman, John Hurt, Colin Firth, Tom Hardy. Insignificanti le presenze femminili.

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