Ho letto “In fuga” di Alice Munro

Otto racconti, cinque storie, perché Fatalità, Fra poco, Silenzio compongono una storia unica, quella da cui Pedro Almodóvar ha tratto il suo film Julieta (2016), spostando però l’ambientazione dal Canada alla Spagna. A parte questo aspetto, il regista castigliano si è mantenuto aderente al testo della Munro, pur se la scansione in tre parti nel film non è così evidente. In Fatalità Juliet, giovane insegnante di lettere classiche, fa un incontro in treno che le cambia la vita. Fra poco vede Juliet far visita ai genitori con la figlia Penelope. In Silenzio, infine Juliet, che da anni ha perso i contatti con Penelope, ormai adulta, cerca e attende con ansia notizie della figlia.
Nel corso dell’anno successivo Juliet ricevette, ogni tanto, le telefonate di persone in buoni rapporti con Penelope. La risposta alle loro domande era immancabilmente la stessa. Penelope aveva deciso di prendersi un anno di pausa. Per viaggiare. (…) Ogni volta che rientrava in casa, per prima cosa Juliet andava con lo sguardo alla segreteria telefonica cercando un lampeggio del led
Se in questo racconto Munro esplora il rapporto madre-figlia, negli altri presenta comunque figure femminili in fuga o che si trovano nella situazione di rivedere qualcosa nelle proprie vite o per le quali è il caso a decidere per loro. Nel racconto che dà il titolo alla compilation – In fuga – Carla ha un anelito di libertà che la spinge a fuggire dal marito, complice l’amicizia con un’anziana vicina di casa. Ma la sua fuga si interrompe quando si accorge che è incapace di vivere da sola.
Bella storia è Passione, con la cameriera Grace, decisa a sfruttare tutta l’istruzione che lo Stato offre gratis prima di subentrare allo zio nel lavoro di impagliatore di sedie. Promessa sposa al compassato Maury, un giovane di buona famiglia, dà una sterzata alla propria vita fuggendo con Neil, il fratello scapestrato.
Appassionata di Shakespeare è Robin che in Scherzi del destino vive una intensa quanto platonica storia d’amore di poche ore con uno slavo tenebroso, riparatore di orologi, che sta per tornare in patria. Si dovrebbero rivedere dopo un anno, ma le cose non vanno per il verso giusto.
Più intricata è la vicenda delle amiche Nancy e Tessa, in Poteri, che si sviluppa nell’arco di quarant’anni. Tessa ha poteri paranormali che esercita anche in esibizioni teatrali. Anche qui incomprensioni, un matrimonio mancato e poi il ritrovamento dopo anni.
In fuga è del 2004. Proprio per il suo rivoluzionario approccio verso il racconto breve, la scrittrice canadese ha ricevuto nel 2013 il Premio Nobel per la Letteratura. Tutti i suoi libri sono compilation di racconti, un genere che non frequento molto, ma capisco chi ne fa invece una prima scelta letteraria.

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