Ho visto “Il tesoro” di Corneliu Porumboiu

 Costi è un giovane padre di famiglia che si lascia trascinare in un’avventura da un vicino di casa. Questi sostiene che nel giardino della sua famiglia, ormai da tempo abbandonato, potrebbe essere stato sepolto un tesoro da suo bisnonno, prima dell’avvento del comunismo. Ne è quasi certo. Avrebbe bisogno però di un  aiuto economico per affittare un metal detector ed è per questo motivo che si è rivolto a Costi. Potrebbero fare a metà del valore se Costi anticipasse i soldi per il noleggio del macchinario. Nel fine settimana successivo si recano in campagna, nel giardino della casa abbandonata, e iniziano a scavare dopo che il tecnico a cui si sono rivolti ha passato e ripassato l’attrezzo sull’erba. Qualche screzio tra loro e con il tecnico si risolve nell’arco della giornata e a notte fonda i due vicini di casa continuano a scavare nel punto considerato esatto. Veramente non sanno bene cosa cercare, qualcosa di metallico senz’altro, ben sapendo che per qualsiasi ritrovamento sottoterra bisogna avvisare le autorità. Che puntualmente si materializzano, sotto forma di due agenti della polizia locale, quando viene estratta una scatola. Per ciò che avviene da lì in avanti, il film scivola verso una commedia molto garbata, con tanto di sorprese inscatolate una dentro l’altra.
Film esile e garbato, minimalista nella sceneggiatura e nelle inquadrature, Il tesoro esporta una visione della Romania, povera ma dignitosa, che non è quella che ci appare attraverso gli immigrati che sono tra noi. Ed è ancora diversa da quella che emerge dal film tedesco Vi presento Toni Erdmann.
Vediamo Costi in famiglia, padre affettuoso che legge al figlio le avventure di Robin Hood, lo vediamo, nell’ufficio dove lavora, mentire al capo per ritagliarsi uno spazio per l’avventura che di lì a poco lo vedrà in cerca del tesoro, voglioso di porsi all’attenzione della moglie e del bambino. Un limbo tra proletariato e borghesia in cui è rimasta intrappolata la Romania dopo la caduta del comunismo.
Passato a Cannes 2015 nella selezione Un certain regard, Il tesoro è un ‘piccolo tesoro di film’ la cui intelligente distribuzione in Italia si deve a Movies Inspired. Quando vedete questo marchio, andate tranquilli, non sbagliate mai film. A Torino passano al cinema Classico, gestito direttamente dalla società di distribuzione.
Tornando a Corneliu Porumboiu, è un regista poco più che quarantenne che si era già segnalato nel 2006 con la commedia drammatica A est di Bucarest. A me è piaciuta molto la sua opera precedente, The Second Game (2014), mai apparsa in Italia se non in festival, in cui ricostruisce ventisei anni dopo la storica partita tra Steaua Bucarest e Dinamo Bucarest del 14 aprile 1988, un incontro fortemente influenzato dall’ormai cadente comunismo.

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