Ho letto “1Q84” di Haruki Murakami

Quando aveva finito una frase, restava nell’aria un piccolo grumo silenzioso, carico di allusioni.
Due capitoli sono sufficienti per entrare in un mondo parallelo e restarci per una settimana, il tempo necessario per leggere le 720 indimenticabili pagine di questo romanzo. Romanzo sontuoso, grandioso Muarakami! Attendo ora la terza puntata della trilogia – due sono contenute in questo volume – che Einaudi ha promesso in uscita per fine 2012.
Due i personaggi principali, Aomame e Tengo, entrambi trentenni, le cui storie si sviluppano in capitoli alterni, ma che fin dall’inizio appare chiaro che sono destinate a convergere. Aomame è una fredda killer che ha sposato nobili cause. Per conto di una ricca e anziana signora uccide uomini che si sono macchiati di reati infami nei confronti di bambine o comunque di donne. Usa una tecnica particolare che non lascia traccia e viene abbondantemente ricompensata per questa attività, mentre il suo lavoro ufficiale si colloca tra la fisioterapia e il personal training.
“Lei sta per fare una cosa non usuale. Non è vero? Scendere da una scala d’emergenza in una tangenziale in pieno giorno, non è un’azione che le persone farebbero normalmente. E tantomeno una donna.”
Tengo invece è un professore di matematica precario che collabora per passione con una piccola casa editrice scrivendo testi per conto terzi, correggendo bozze e coltivando l’ambizione di scrivere in proprio. Viene chiamato da un editor senza scrupoli a riscrivere il romanzo di una diciassettenne, Fukaeri, che verrà lanciata come scrittrice esordiente.
Sia Aomame, evadendo da una tangenziale intasata (“…le cose sono diverse da come appaiono”), sia Tengo, accettando di collaborare alla riscrittura di ‘Crisalide d’aria’, varcano un limite ed entrano in un mondo parallelo, caratterizzato dalla compresenza di due lune. E non sarà più il 1984 l’anno corrente ma il 1Q84, dove la Q è la Q del question mark, il punto interrogativo. Pensa Aomame, che prima di vedere la seconda luna aveva già avuto il sentore che qualcosa non quadrava: “Che mi piaccia o no, adesso mi trovo in questo anno 1Q84. Il 1984 che conoscevo non esiste più da nessuna parte. Ora è l’anno 1Q84. L’aria è cambiata, il paesaggio è cambiato.”
Tengo vede invece la sua seconda luna molto più avanti, prima si rende conto che alcune vicende contenute nel romanzo sono spaventosamente reali e la giovane Fukaeri non è altro che la porta di passaggio tra i due mondi. Detto così sembra un romanzo di fantascienza. L’unico aggancio con il mondo descritto da George Orwell è fare in modo che le persone non abbiano un proprio pensiero e che il desiderio naturale di pensare con la propria testa venga schiacciato da una forza imposta dall’alto. In effetti i personaggi ‘ingombranti’ nelle rispettive vite di Aomame e Tengo vengono fatti sparire secondo disegni predisposti dall’alto (qui c’è il Leader laddove in Orwell c’era il Grande Fratello) e i due ragazzi non se ne rendono conto.
Tutto ruota attorno al romanzo nel romanzo. La “Crisalide d’aria” è un bozzolo intessuto dai Little People, sorta di gnomi cattivi, dentro il quale viene cresciuto – di fatto ‘replicato’ – un personaggio. “Si tira fuori il filo dall’aria, e con quello si costruisce un’abitazione. Facendola diventare sempre più grande.” A questo punto il legame con la fantascienza diventa evidente. Come non ricordare i baccelli dell'”Invasione degli Ultracorpi” film di Don Siegel del 1956?
Verso gli ultimi capitoli, nonostante le difficoltà oggettive nelle quali rispettivamente si trovano, Aomame e Tengo giungono ad avere contezza l’una dell’altro e si cercano. Nel frattempo abbiamo scoperto che la loro conoscenza risale al tempo della scuola elementare. Quando avevano dieci anni hanno avuto un unico, significativo, struggente contatto.
Spero di non aver rimescolato troppo le carte e di non aver fatto scappare potenziali lettori. Perché considero “1Q84” un capolavoro assoluto, forse il primo grande romanzo degli anni 2000. Mi resta da dire degli infiniti rimandi letterari presenti nel libro, da Orwell, ovviamente, a Proust, da Lewis Carroll a Conrad a “Il ramo d’oro” di Frazer. E quelli musicali. Ad esempio la “Sinfonietta” di Leoš Janáček accompagna per tutto il romanzo i destini di entrambi i protagonisti (subito ne ho comprato un’incisione dei Wiener Philarmoniker che ho ascoltato durante la lettura). Poi Bach e Vivaldi e la scoperta (per me) di John Dowland, compositore cinquecentesco, e delle sue “Lachrimae”. Senza tralasciare il jazz e il rock che sono compagni abituali dei romanzi di Haruki Murakami.

“Ha presente i versi di quella canzone? Without your love, it’s a honky-tonky parade. Senza il tuo amore, sarebbe tutto una messinsecna da quattro soldi. Conosce la canzone?”
“It’s Only a Paper Moon”
“Brava. Il 1984 e il 1Q84 hanno fondamentalmente la stessa origine. Se non credi al mondo, se non hai un amore, tutto non è altro che finzione”.

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1 risposta a Ho letto “1Q84” di Haruki Murakami

  1. Vally scrive:

    Indubbiamente un libro affascinante, permeato da una sottile malinconia e da un’aura di surrealismo sapientemente miscelata a una quotidianità apparentemente familiare. lo sto leggendo ora, sono circa alla fine del primo volume , e me ne sono innamorata! non vedo l’ora di scoprire il disegno celato dietro la sottile trama di connessioni che pian piano si stanno palesando nella vita dei due protagonisti 🙂

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