Ho letto “Due Sicilie” di Alexander Lernet-Holenia

La vita reale, però, non si manifesta nella varietà. La varietà non è che rumore. La vita reale si manifesta solo nel vuoto. E’ nell’assenza di eventi che irrompe la vita intera...
La Sicilia in effetti ha a che vedere soltanto di sfuggita con questo romanzo di Alexander Lernet-Holenia (1897-1976). Piuttosto c’entra un reggimento di dragoni dell’esercito austro-ungarico intitolato al Re delle Due Sicilie, Ferdinando I di Borbone, detto anche Re Nasone. Il reggimento in questione, “Il Re delle Due Sicilie”, era anche indicato semplicemente come “Due Sicilie” e i suoi soldati, pur austriaci, “ulani siciliani”. Dopo la caduta dell’Impero austro-ungarico alla fine della prima guerra mondiale, il reggimento si dissolse. Ma nel 1925 il suo ultimo comandante, colonnello von Rochonville, si ritrova a un ricevimento a Vienna con alcuni suoi ex sottoposti, cinque ufficiali e un sottufficiale. Tra di loro la serata scorre piacevolmente all’insegna di ricordi e aneddoti del periodo di guerra. Uno di essi, Engelshausen, si apparta con Gabrielle, la figlia del colonnello, a cui sta facendo una corte assidua. Ma al momento di concludere la serata l’ufficiale viene trovato in una stanza con il collo torto.
Ai piedi del divano rivestito di seta, in una postura insaccata che ne rendeva stranamente informe il corpo, giaceva Engelshausen.
Da questo momento il romanzo si dipana come un thriller avvincente, scandito in sette capitoli, tanti quanti sono i reduci del reggimento che quella sera si erano dati appuntamento a casa del barone von Flesse. Sul fatto che il delitto ruoti attorno alla bella ed enigmatica Gabrielle Rochonville sembrano essere tutti d’accordo, compreso il compassato e mellifluo commissario Gordon, chiamato a svolgere le indagini. Ma chi tra i presenti può essere stato? Oppure è entrato di nascosto qualcuno che non era invitato? In ogni capitolo si susseguono nuovi fatti: scambi di persona, depistaggi, incidenti inspiegabili, misteriose malattie, duelli, sparizioni improvvise. E talvolta irrompe anche il paranormale, tanto che viene citato addirittura Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro.
Ma le sciagure non vengono mai dalla direzione da cui uno se le aspetta. Vengono sempre da una direzione diversa.
E’ forse la fascinosa Gabrielle che nasconde un segreto? Sta di fatto che tutti paiono innamorati di lei. Gordon è un bel personaggio: figlio di industriali, lascerà la polizia subito dopo aver risolto il caso, pronto a riprendere la tradizione di famiglia.
A leggerlo sotto il profilo storico, Due Sicilie, apparso per la prima volta nel 1942, mostra che insieme allo scioglimento del reggimento è sparita l’Austria felix e con lei un concetto di Europa che si considerava al riparo dalla barbarie, come peraltro chiaramente spiegato in Il mondo di ieri di Stefan Zweig. C’è anche qualcosa d’Italia nel romanzo. Uno degli ufficiali è il colonnello Gasparinetti che aveva avuto il comando del reggimento nel 1815 ma che misteriosamente ricompare cento anni dopo.
E’ un vero giallo appassionante che si avvicina a quello che considero il capolavoro dello scrittore austriaco, Ero Jack Mortimer.
La Sicilia era comunque una terra singolare. Pareva possedere la capacità se non di produrre “il diavolo”, per lo meno di adescarlo.

Lo stendardo
Marte in Ariete
Il signore di Parigi
Il Barone Bagge
Ero Jack Mortimer

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