Ho letto “Le figlie di Caino” di Colin Dexter

Morse aveva chiuso la serata precedente con quattro pinte di Best Bitter (mentre la cintura diventava sempre più stretta).
E così siamo giunti all’undicesima storia dell’ispettore capo Morse della Thames Valley Police di Oxford. La tredicesima e ultima è intitolata Sipario per l’ispettore Morse e il titolo la dice lunga sulla fine della serie. Tutti i 13 episodi sono stati pubblicati nei Gialli Mondadori tra il 1990 e il 2000 e poi ripresi da Sellerio a partire dal 2010 in rigoroso ordine cronologico. Per la verità uscirà ancora da Sellerio Il passo falso, che è il dodicesimo della serie, ma è l’unico che ho già letto nell’edizione precedente.
Morse subentra in un’indagine già avviata, quella sulla morte del professor McClure, assassinato con una pugnalata. Come quasi sempre accade in queste storie non ci sono indizi e la polizia brancola nel buio. McClure era un anziano ex-docente che aveva vissuto nel college dove insegnava, in una palazzina abitata anche da studenti. Anni prima in quella stessa scala si era inspiegabilmente suicidato uno studente, una sorta di protetto del professore. L’indagine ruota quindi nell’ambiente degli insegnanti, degli ex-studenti e degli attuali abitanti di quella casa. Il professore ucciso aveva certo una doppia vita (amori mercenari…), ma a Morse mancano gli elementi per scardinare i suoi segreti. D’altra parte l’ispettore di Oxford è famoso per le congetture astruse che finiscono per essere delle abissali cantonate ma che sono sempre funzionali al buon esito delle indagini.
In questo romanzo (più corposo dei precedenti) Colin Dexter ci porge un Morse più umano che mai. E’ invecchiato, sente ormai l’odore della pensione, vede svanire la speranza di trovare una donna con cui allacciare un rapporto duraturo, beve sempre più, si alimenta in malo modo tanto che viene ‘avvisato’ dai medici durante un ricovero per problemi di salute. Colin Dexter è sopraffino nel delineare il momento attraversato da Morse:
Per molti era difficle tracciare con precisione il confine tra la mezza età avanzata e il momento in cui è davvero necessario andarsene in pensione. Forse aveva a che vedere con il sopravvento della nostalgia sulla speranza; o forse con la triste scoperta che non era possibile innamorarsi un’altra volta; oppure, come nel caso di Morse, con il momento in cui uno ha bisogno di sedersi sul letto per potersi infilare i calzoni.
Una delle cose più belle di questi libri è il rapporto con il fidato sergente Lewis. Con il passare del tempo si è stemperato, Morse si è fatto via via meno burbero (ma approfitta sempre del portafoglio di Lewis quando c’è da pagare il conto al pub…), si è accorto che in fondo nella sua vita non ha avuto amicizie e ora comincia a considerare il sergente non solo come un sottoposto a cui dare ordini.
“Mi ha appena chiesto se sentirò la mancanza del lavoro e no, non la sentirò. Ma di una cosa credo che la sentirò. Mi mancherà lei, amico mio, tutto qua”.
Quanto alla trama non vado oltre, ma è scontato che la soluzione vada ricercata al femminile (e in menti molto raffinate), altrimenti non si spiegherebbe quel titolo (The Daughters of Cain – 1994). Lasciamo quindi Morse alle prese con le sue promesse mai mantenute di ridurre alcol e nicotina e alla compilazione dei moduli per la domanda di pensione.
Settanta capitoletti più un epilogo sono tutti preceduti da una citazione letteraria (da Shakespeare, Dickens, Scott, Shaw, Aristotele, la Bibbia…) che anticipa qualcosa del contenuto successivo. Meno presenti di altre volte sono invece i quesiti enigmistici di cui Morse (Colin Dexter) è maestro insuperabile.
Adoro le traduzioni di Luisa Nera e un grazie come sempre a Antonio Sellerio.
Morse, personalmente, in cucina aveva acquisito un’unica abilità: sapeva bollire un uovo e non di rado lo si sentiva vantarsi dicendo che tale capacità era molto meno comune di quanto la gente pensasse.

PS. Colin Dexter è scomparso il 21 marzo 2017, era nato nel 1930. La notizia mi era sfuggita e l’ho saputo solo ora. Aveva smesso di scrivere romanzi nel 1997 e dopo si era dedicato alla sua grande passione, l’enigmistica, di cui aveva scritto alcuni manuali. Oltre alle 13 indagini di Morse, Dexter ha pubblicato alcuni libri di racconti, uno dei quali comprende altre storie dell’ispettore.

La strada nel bosco
Il gioiello che era nostro

La fanciulla è morta
Il segreto della camera 3
Il mistero del terzo miglio
L’ispettore Morse e le morti di Jericho
Il passo falso
Niente vacanze per l’ispettore Morse
Il mondo silenzioso di Nicholas Quinn
Al momento della scomparsa la ragazza indossava
L’ultima corsa per Woodstock

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Libri e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*