Ho letto “Un giorno di festa” di Enrico Pandiani

“Povera illusa. Noi siamo les italiens, la galanteria non sappiamo nemmeno dove stia di casa”.
Cerco di non mancare mai agli appuntamenti con il commissario Jean-Pierre Mordenti perché mi porta in una Parigi che conosco e amo. Il sesto appuntamento della serie les italiens è di un’attualità spaventosa. Il cuore della vicenda è un ipotetico attentato nella Capitale proprio il 14 luglio, festa nazionale, naturalmente ad opera del terrorismo islamico. Ma così come ci sono gli arabi cattivi, Pandiani ci spiega che si sono quelli buoni, ovvero i magrebini componenti della SAT la Squadra Anti Terrorismo che da un certo punto della vicenda agiscono in parallelo agli uomini di Mordenti. Hanno capacità particolari, soprattutto possono infiltrarsi tra le fila dei terroristi e cercare di prevederne i movimenti.
Tuttavia non posso raccontare molto della trama per non rovinare la lettura, mi limiterò a qualche considerazione sul ‘clima’. Les italiens assomigliano sempre più a una grande famiglia: il motto dumasiano uno per tutti, tutti per uno” per loro è molto calzante. Tutti si stringono attorno alla collega Leila Santoni che ha perso il compagno Fred, un flic della compagnia motociclisti. Mordenti è sempre più innamorato dell’attuale compagna Tristane, che poi sarebbe la figlia del capo dei capi Le Normand. Pandiani ci porta a visitare Royan sulla costa atlantica nel Charente-Maritime, e in particolare il faro di Cordouan.
La polizia giudiziaria è in procinto di abbandonare dopo oltre cento anni il mitico indirizzo 36, quai des Orfevres. E’ questa non è fiction, accade davvero: la Police si sposta infatti, forse proprio mentre scrivo, negli ultramoderni uffici della cittadella giudiziaria alla Porte de Clichy. Credo che vedremo all’opera lì les italiens nei prossimi romanzi. Lo storico palazzo invece probabilmente diventerà un museo della polizia e del crimine.
Pandiani usa sempre le sue espressioni tipiche quando due personaggi si incontrano: L’ho presa nella mia e per qualche momento abbiamo scosso un’insalata di falangi. La sua stretta era maschia, come il resto.
E continua a chiamare i camerieri ‘coso’: Un coso, un cameriere vestito come un capotreno, è venuto a prendere le ordinazioni. (Siamo nel favoloso ristorante Train Bleu alla Gare de Lyon).
Come d’altronde non lesina le citazioni letterarie:
Sembrava quasi di essere in un romanzo di Boltanski.
Assomiglia tanto a un romanzo di Eric Ambler.
Una targa d’ottone ci ha informati che l’alter ego di Nestor Burma si trovava al terzo piano
.
A proposito di quest’ultimo vorrei chiedere a Pandiani se e quanto i romanzi di Léo Malet lo abbiano influenzato (magari mi legge e mi risponde). A me sembra che nella saga di Mordenti ci sia parecchio dello humour dello scrittore parigino.
Poi ci sono le citazioni musicali. Per capirci qualcosa mi sono creato una playlist ‘Mordenti’ su Spotify, dove inserirò anche i brani dei romanzi precedenti.
Infine ci sono i cibi e i vini, tra cui voglio citare il Pouilly Fumé (il mio vino preferito, per distacco…) bevuto da Mordenti con la sua vecchia fiamma Moët Chamberat de Barkgasse, la bellissima pittrice transessuale che abbiamo già incontrato nel primo romanzo della serie.
Bene, sono riuscito a non spoilerare dettagli che potrebbero far infuriare futuri lettori.
Non c’è niente di più bello di vedere il traffico aprirsi al passaggio della tua auto come il Mar Rosso davanti a Mosè.
Alla presentazione del libro a cui ho partecipato, Enrico Pandiani ha comunicato di aver ceduto i diritti televisivi della serie les italiens. Nicolas Winding Refn (Drive, Solo Dio perdona) sarà coproduttore, showrunner per la prima stagione e regista del primo episodio. Riprese entro la fine del 2017 a Parigi, coproduttore per parte italiana Lucisano Media Group. Ancora non si sa quale attore interpreterà Mordenti.

Les Italiens
Troppo piombo
Lezioni di tenebra
Pessime scuse per un massacro 

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