Ho visto “À voix haute – Speak Up” di Stéphane De Freitas, Ladj Ly – 35° TFF, in concorso

Un documentario in concorso che ha per oggetto la potenza della parola. Ogni anno all’Università di Saint-Denis – Paris 8 viene organizzata Eloquentia, una gara di oratoria che premia il migliore oratore del distretto di Seine-Saint-Denis. Vi partecipano studenti universitari di estrazioni e contesti sociali diversi che si preparano per settimane ad una competizione vera e propria, articolata in eliminatorie e finali. Professori, avvocati, attori, insegnanti di teatro, manager insegnano loro come si articola un discorso, come si parla davanti a un pubblico. I giovani imparano in fretta i meccanismi della retorica e la gesticolazione corretta, poi ci mettono del loro e diventano protagonisti e padroni dei propri discorsi. La macchina da presa li segue da vicino, ne registra il loro svelarsi agli altri e le emozioni che questo provoca. Si tratta soprattutto di giovani provenienti dalla banlieue parigina, con molti neri e maghrebini che hanno la necessità di imparare a parlare correttamente per esprimere le loro idee, sogni, diritti. La forza della parola emerge selezione dopo selezione e al di là di chi sarà il vincitore tutti i finalisti saranno ricevuti e potranno parlare nel corso di una cerimonia al Ministero della Giusitzia, dove tanti illustri oratori francesi si sono espressi nel corso dei secoli. Per tutti c’è la possibilità di esprimersi nella forma preferita: un discorso classico, rap, la poesia tradizionale.
Stéphane De Freitas nel 2012 ha fondato la Cooperativa Indigo che ha subito prodotto il progetto Eloquentia per aiutare i giovani studenti, spesso vittime di pregiudizi e ingiustizie, a far valere le proprie ragioni. Eloquentia oggi è diffusa anche nelle scuole secondarie e in altre università di Parigi e della Francia. À voix haute, una classica docu-fiction, stenta a decollare ma infine si lascia seguire con partecipazione.

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