Ho visto “Gorbaciof” di Stefano Incerti

Potrei dire che è un bel film, non fosse che è la scopiazzatura e riscrittura in chiave cinopartenopea di “Le conseguenze dell’amore”. Napoletano come Paolo Sorrentino, il regista Stefano Incerti proviene dallo stesso brodo di coltura dei Teatri Uniti di Napoli, come Martone e Servillo. Stessi ingredienti del bel film di Sorrentino: amore senile verso una giovane e tanto denaro altrui a disposizione. In più si aggiungano la passione deleteria per il gioco e l’usura. Le conseguenze per Matteo Pacileo, contabile presso la casa circondariale di Napoli, sono le medesime di quelle per Titta Di Girolamo, il personaggio creato da Sorrentino nel 2004. Il film è fatto!
Anche il protagonista è lo stesso, uno strepitoso Toni Servillo. La sua è una interpretazione al massimo livello. Sarà indimenticabile la maschera del suo Pacileo, la sua mimica, l’andatura caracollante di chi vuole darsi un tono, impacchettato nella giacchetta più piccola di due taglie rispetto al necessario. Impagabili le due brevi scene che esplicitano tutta la solitudine del personaggio: quando nella cucina di una casa che un tempo deve essere stata viva e borghese scarta un triste panino e lo addenta in piedi appoggiato al lavello e successivamente quando apre il frigorifero inesorabilmente vuoto e, subodorando ormai il precipizio che lo attende, si aggrappa letteralmente ad una bottiglia di chissà quale vino.

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