Ho visto “L’ora più buia” di Joe Wright

Mantenere alta la tensione filmica raccontando pagine di storia che sono conosciute da tutti è roba da grande regista. Joe Wright, che conoscevo solo per Anna Karenina (2012), indubbiamente lo è. Sono lieto di aver visto L’ora più buia, portandomi dietro il fresco ricordo di Dunkirk. Del film di Christopher Nolan rappresenta infatti il rovescio della medaglia. In Dunkirk l’operazione Dynamo che vide l’evacuazione navale su larga scala delle forze Alleate, incalzate e circondate dalle truppe corazzate tedesche, era raccontata direttamente dalla spiaggia. Il film di Wright mostra invece il clima politico e sociale a Londra antecedente e durante l’operazione, basandosi sulla figura carismatica di Winston Churchill, succeduto nella carica di Primo Ministro a un incapace Neville Chamberlain. E’ il 1940 e si tratta di salvare migliaia di soldati britannici. Laburisti e conservatori devono collaborare per salvare l’Inghilterra, ultimo baluardo europeo di fronte all’avanzata di Hitler. L’ora più buia di Churchill, che deve mobilitare più che rassicurare l’intera nazione, si svolge prevalentemente tra la Camera dei Comuni, gli incontri con re Giorgio VI, l’abitazione di Churchill e il bunker da dove viene gestito il sistema della difesa. Con una emozionante puntata del Primo Ministro tra i comuni mortali, allorquando esce e per la prima volta sale su una metropolitana per confrontarsi con i cittadini. Lo vediamo mentre parla alla nazione attraverso Radio Londra (Noi difenderemo la nostra isola quale che sia il prezzo da pagare), detta lettere, mastica tabacco e fuma i suoi pestilenziali sigari, beve come una spugna (whisky e champagne), dorme pochissimo, fa discorsi (Come si può ragionare con una tigre quando la tua testa è nella sua bocca?). E’ una sorta di despota verso i subalterni e anche in famiglia: Sono sigillato al gabinetto. Penso di potermi occupare solo di una cacca alla volta. Infine ha il popolo dalla sua e traghetta l’Inghilterra fuori dall’ora più buia.
Che cosa sarebbe questo film senza la fondamentale interpretazione di Gary Oldman non potremo saperlo. Oldman ha passato centinaia di ore al trucco per diventare la copia quasi perfetta di Winston Churchill. Tanti attori si sono cimentati con questo personaggio ma l’interpretazione di Gary Oldman è da Oscar. Al suo fianco è la mia attrice preferita, Kristin Scott Thomas, anche lei convincente interprete della moglie Clementine. Deliziosa è Lily James (la ricordiamo in una famosa Cenerentola diretta da Kenneth Branagh) a cui è stato affidato il ruolo dell’assistente di Churchill.

5 marzo 2018. Come volevasi dimostrare. Tra le diverse candidature all’Oscar, L’ora più buia ha portato a casa le statuette per il miglior attore a Gary Oldman e per il miglior trucco a David Malinowski, Lucy Sibbick e Kazuhiro Tsuji.

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