Ho letto “La nuvola nera” di Fred Hoyle

L’ho trovato da qualche parte, ingiallito, con puntinature sulla carta e quel caratteristico sentore di muffa tipico dei libri che sono stati dimenticati per decenni in una cantina o in una libreria polverosa e umida. Un Feltrinelli della collana Universale Economica stampato nel 1960, Lire 300. Ma la storia che contiene non è affatto ammuffita, anzi. Non sapendo che genere di letteratura fosse sono andato a documentarmi sull’autore, Fred Hoyle (1915-2001), fisico, matematico, astronomo e scrittore britannico, noto per le argomentazioni non convenzionali e le teorie non ortodosse entro la comunità scientifica. Dagli anni Cinquanta ha abbinato all’attività scientifica e didattica quella di divulgatore alla BBC e di scrittore di romanzi, alcuni anche di successo. La nuvola nera è un romanzo di fantascienza apocalittica pubblicato nel 1957 e tradotto in Italiano l’anno successivo.
Hoyle ipotizza l’arrivo nel sistema solare di una enorme nube di gas, che frapponendosi fra il Sole e la Terra e bloccando luce e radiazioni solari minaccia di causare l’estinzione della vita sul nostro pianeta. L’autore colloca la vicenda in un futuro assai vicino al momento in cui l’ha ideata. E’ il 1964 e gli scienziati, fra cui il protagonista, Chris Kingsley, si riuniscono a Nortonstowe, in Inghilterra, per studiare il fenomeno e le sue possibili conseguenze. Arrivano da Russia, Stati Uniti, Australia, ognuno con le proprie teorie ma tutti concordi nel non sottovalutare il pericolo incipiente. Nell’intransigente, utopico e a tratti dispotico protagonista Kingsley potremmo anche intravedere la figura di Hoyle stesso. Avvicinatasi a grande velocità al sistema solare, la nuvola si sistema attorno al sole, rallenta e si ferma. Per quanto tempo non si fanno ipotesi, ma perdurando la situazione l’esistenza stessa dell’umanità è in pericolo. Un’ondata di gelo avvolge il pianeta. E’ interessante vedere il comportamento dei politici – di ogni paese (Dio ci guardi da quelli inglesi!) – che tentano di nascondere la notizia alle popolazioni e prevaricano sulle stesse nozioni scientifiche degli astrofisici.
“Non vedo per quale ragione noi scienziati dovremmo andare dai politici, come un branco di cani con la coda tra le gambe. Non capisco perché dovremmo avere a che fare con quella gente, che non sa condurre la società nel modo giusto nemmeno in tempi normali, quando non c’è alcun pericolo effettivo. Che potrebbero fare i politici? Pubblicare una legge che impedisca l’arrivo della Nuvola?”
La sorpresa arriva quando si scopre che la nuvola è un organismo senziente che cerca luce e calore dal Sole. I governi cercano di allontanarla facendo esplodere ordigni nucleari nella massa gassosa che la compone, ma i razzi vengono rigettati sulla Terra. Risultato: distrutte le città di El Paso, Kiev e Chicago. Inascoltati e rinchiusi nel maniero di Nortonstowe, gli scienziati cercano un modo per dialogare. Quando lo scoprono – ad esempio rilevano che la nuvola adora la musica di Beethoven – devono anche chiederle scusa per l’attacco effettuato dalla Terra. Infine è la nuvola che decide di partire. Prima però gli scienziati vogliono scoprire qualcosa della sua intelligenza, ma l’organismo ha una tale complessità da far uscire di senno gli umani che cercano di capire. Il povero Kinglesy, assetato di sapere, ci rimette la vita.
Non sono cultore né intenditore di fantascienza, ma ho scoperto un romanzo originale e avvincente che ha due focus principali: il problema della circolazione e diffusione delle teorie scientifiche e l’eterna lotta tra politica e scienza.
Il Sole ricomparve all’inizio della primavera del 1966, che fu assai fredda. Ma quando la Nuvola si staccò dal Sole e si avviò verso lo spazio esterno, dovette assumere una forma tale che una piccola parte dell’energia solare venne riflessa in direzione della Terra. Perciò all’inizio del mese di maggio la stagione fu calda, estiva, e tutti ne furono lieti dopo quell’inverno e quella primavera tanto fredda.
L’ultima edizione italiana è del 1979, collana Narrativa Scuola Feltrinelli/Loescher.

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