Aspettando Bella Ciao

Voglio spendere due parole sullo spettacolo di mercoledì 4 luglio alle 21.30 in Piazzetta Reale per la rassegna Torino Estate Reale.
Dico questo perché spero che tutti i 1500 posti allestiti trovino un occupante e a quanto ho visto al botteghino, andando a comprare ben 12 biglietti. Esserci serve anche a dare un segnale. A chi lo avrete capito, a chi indossa certe magliette per sfottere Bella Ciao
Oggi più che mai è giocoforza ascoltare questa musica – se si è appassionati – perché qui ci sono le basi dell’etnomusica italiana, senza voler necessariamente entrare nel contesto antimilitarista e di sinistra dei brani, come è evidente dal titolo e dai contenuti. Bella Ciao è stato uno spettacolo messo in scena fin dal 1964 (la ‘prima’ fu a Spoleto) da un nucleo illustre di musicisti della tradizione popolare e della canzone di protesta, tra i quali figuravano Giovanna Marini, Michele Straniero, Caterina Bueno, Ivan Della Mea, sotto la direzione artistica di Roberto Leydi che fu uno dei più illustri etnomusicologi italiani.
Cinquant’anni dopo Riccardo Tesi viene interpellato da Franco Fabbri per riproporre Bella Ciao in un nuovo allestimento. Sfondando una porta aperta perché Tesi da ragazzino aveva consumato i solchi di quel meraviglioso disco che aveva portato in casa suo padre. Cito dal suo libro Una vita a bottoni (2016) scritto a quattro mani con Neri Pollastri:
“E quando altrettanti anni dopo mi è stato offerto di riprendere in mano proprio Bella Ciao per ripresentarla al pubblico di oggi in occasione del cinquantenario, ecco, mi è sembrata un’altra di quelle fantastiche coincidenze che ogni tanto si verificano nella mia vita: mi permettono di capire meglio cose che erano successe prima e di realizzare progetti riunendo i vari fili dispersi negli anni… In particolare, questo disco è per me legato soprattutto alla figura di mio padre”.
Riccardo Tesi ha raccolto intorno a sé voci di altissimo livello e strumentisti già suoi abituali compagni di viaggio, insieme hanno rielaborato i brani senza tuttavia stravolgere l’impostazione originaria dello spettacolo, il debutto alla Camera del Lavoro di Milano l’11 giugno 2014. Poi una serie di sold out nella stessa estate che hanno quasi imposto di trasformare lo spettacolo in un bellissimo cd (che ora sto ascoltando). Da allora oltre sessanta ‘date’ tra Italia, Spagna, Svizzera, Austria, Germania, Belgio, Francia, Lussemburgo, Romania, Slovenia, Macedonia… con alcune chicche come la Wiener Konzerthaus, il prestigioso Womex a Santiago de Compostela, Plaza de la Catedral a Barcellona…
Scrive ancora Riccardo Tesi nel suo libro: “…
lo spettacolo ha una sua magia, con un coinvolgimento e un’emozione fortissimi da parte di tutto il pubblico, in modo del tutto trasversale – cioè indipendentemente dall’età degli spettatori”.

L’organico di mercoledì a Torino prevede:
Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, Luisa Cottifogli, voci
Alessio Lega, Maurizio Geri, voci e chitarra
Gigi Biolcati, voce e percussioni
Riccardo Tesi, maestro concertatore e organetto

Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con il Folk Club

Dal brano ‘Gorizia’:

Traditori signori ufficiali
che la guerra l’avete voluta,
scannatori di carne venduta,
e rovina della gioventù

O Gorizia, tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza;
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu.

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