Ho letto “Il libro di Talbott” di Chuck Palahniuk

Aveva infinitamente ragione John Adams, secondo presidente degli Stati Uniti d’America 1797-1801, quando scrisse “Ricordate che la democrazia non dura mai a lungo. Ben presto si sciupa, si sfinisce e si uccide“. Parte da questa citazione Chuck Palahniuk per presentare la società distopica contenuta nel suo ultimo romanzo, Il libro di Talbott (Mondadori, 2019, traduzione Gianni Pannofino). In esso l’autore spiega che i grandi disastri del mondo, le guerre, nel corso dei secoli sono state originate dalla presenza di un surplus di popolazione maschile giovane nel mondo… se almeno il trenta per cento di una popolazione è costituito da uomini tra i quindici e i ventinove anni… sono guai!
Infatti, dice Palahniuk, i maschi ambiscono al potere, allo status, al riconoscimento, alla posizione sociale e quindi sono convogliati verso un futuro buio, le guerre appunto.
Nella dottrina contenuta nel Libro di Talbott, un misterioso libro nero-blu che contiene le direttive per il futuro, i giovani non saranno più mandati al macello, ma lo sfoltimento della popolazione avverrà attraverso l’eliminazione di politici, cattedratici, giornalisti, insomma la classe dirigente e le élite culturali, prima attraverso il taglio delle loro orecchie sinistre. I bersagli vengono indicati attraverso una votazione su internet che ha sùbito un enorme successo e classifica I Meno Amati d’America. Se uno riteneva che una persona fosse una minaccia per la società postava il suo nome su un certo sito web, chi sosteneva la nomination si accodava, così nascevano le classifiche. Pornografia dell’odio sociale. Già mi vengono i brividi a pensare alla piattaforma Rousseau e a uno strumento simile in mano ai nostri vice premier.
Poi si arriverà al ribaltamento totale quando, poco cristianamente, gli ultimi saranno i primi. Sarà il Giorno dell’Aggiustamento. Ma non basta perché la popolazione rimanente verrà ridistribuita secondo una nuova geografia politica in base al colore della pelle e alle preferenze sessuali. Nasceranno tre stati-nazione denominati Caucasia, Blacktopia e Gaysia. Mi sembra superfluo specificare di cosa si tratti. Va da sé che come in tutte le rivoluzioni ci sono sacche di resistenza e persone che non ci stanno: bianchi che si fingono neri, etero che si fingono omosessuali e viceversa. Tutta questa degenerazione sociale è dovuta all’impennata dei Millennials maschi convinti di avere diritto al potere e che si rendono responsabili di crimini devastanti.
L’appiattimento della gerarchia sociale sarebbe sfociato nel populismo. Non una piccola cerchia di saggi illuminati, bensì la moltitudine mossa dall’emozione e dall’avidità si sarebbe impadronita delle redini del potere.
Da rabbrividire per le similitudini attuali in molti paesi del mondo. Per fortuna da noi l’onda dei grillini sembra essersi arrestata…
Il romanzo segue le vicende di parecchi personaggi in un intreccio che è difficilmente decifrabile ma che alla fine delinea il quadro così come spiegato. Il lato divertente è che il manuale di Talbott nasce per caso, quasi per scherzo. Accade che un ragazzo squattrinato rapisce e imprigiona un anziano multimiliardario, una delle persone più ricche della terra, per carpirgli i segreti per diventare ricco. L’uomo, sotto tortura, inizia a dettargli delle frasi farneticanti, a volte sensate, altre volte sconclusionate. Cose tipo:
Accumula cibo, e il cibo andrà a male; accumula denaro, e marcirai tu; e se si accumula potere, marcirà la nazione. (Articolo Sette della Dichiarazione di Interdipendenza) oppure I deboli vogliono che tu rinunci e sfugga al tuo destino come hanno fatto loro  e ancora Dobbiamo uccidere quelli che vorrebbero vederci scannare tra di noi
Il ragazzo registra e giorno dopo giorno compila quello che diventerà Il libro di Talbott. Il volumetto pubblicato gira clandestinamente e ha successo tra i giovani. Viene adottato come un vangelo, nasce una nuova società e battuta una nuova moneta, guarda caso il talbott. Ma i mini-talbott di Salvini?
Romanzo incredibile, Palahniuk è uno scrittore estremo, ma questa volta esagera. La sua visione distopica spaventa e mette in guardia contro certe degenerazioni e pericoli, in primis l’uso di internet. Sentite quest’altra frase di Talbott se non vi ci ritrovate nella società di oggi:
In tempi di profondissima crisi morale ed etica la gente si schiera al fianco di quei nobili capi che possiedono il maggior numero di armi.

Romance (2017)
Beautiful You (2015)
Sventura (2013)
Dannazione (2011)
Senza veli (2010)
Pigmeo (2009)
Gang Bang (2008)
La scimmia pensa, la scimmia fa (2004)
Diary (2006), Ninna Nanna (2003), Soffocare (2001), Fight Club (1995)

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