Ho letto “Lunaria” di Vincenzo Consolo

La luna è un tema letterario antichissimo, nei secoli ha sempre attratto e ispirato poeti e scrittori, basti pensare, per tutti, a Leopardi, Pirandello, Calvino e prima ancora San Francesco e Dante. Vincenzo Consolo nel 1985 ha pubblicato Lunaria una sorta di favola teatrale, ma che lui stesso ha definito una storia, un racconto scritto per essere letto o un cuntu come nella miglior tradizione siciliana, cioè narrazzioni o cumpunimentu. Ovvio che sia la luna protagonista, insieme a Casimiro un vicerè melanconico che mal sopporta la moglie Doña Sol e tutto l’insieme di cortigiani, prelati, badesse, gendarmi, lacchè, ambulanti, pestaceci (una maschera con i sonaglini che in senso figurato non potrebbe essere l’equivalente dei torinesi fafiuchè?) che lo assediano. Il luogo è il Palazzo reale di Palermo, una Palermo settecentesca, degradata e indecente, una città caduta affranta… misericordia di quiete dopo il travaglio… cielo che palpita di astri… profili di palazzi… cupole moresche… chiome di ficus e di palme...
L’unico che il vicerè sopporta è il fido valletto Porfirio. Casimiro è assillato dalle continue richieste di denaro da parte dei parenti, dai perentori ordini degli Inquisitori del Sant’Offizio, dagli intrighi del maestro di corte. Compare tuttavia uno strano personaggio, certo Messer Lunato, ascensore e viaggiatore per il cielo in globi di taffetà e gistre di castagno. Si vanta di essere il maggior costruttore di palloni aerostatici d’Europa, uno che i Montgolfier neanche se li fila, il vicerè lo prende in simpatia e lo alloggia a palazzo.
Una notte, in un attacco della sua inguaribile melanconia, il vicerè sogna la caduta della luna e a sorpresa, in una lontana contrada, la luna cade in frantumi per davvero. Mondo, un villano, ne porta un pezzo al vicerè come prova. Increduli, gli accademici accorrono a palazzo per analizzare conseguenze e provvedimenti circa il destino deli resti dell’Astro ch’è defunto. Sono l’anziano, il fisico, il protomedico, il metafisico, l’astronomo, l’araldista, l’eccentrico, tutti presentano le spiegazioni delle loro povere e inutili scienze. Intanto i villani e le villanelle della contrada dove la luna è caduta hanno raccolto i frammenti e li hanno seppelliti in una fontana. Presto però ricompare la luna in cielo, mancante del coccio che il vicerè ha conservato in uno scrigno. Toccherà a lui incastrare l’ultimo frammento salendo su una scala a pioli.
Adunque è lei risorta? Adunque fu tutto sogno, sortilegio o fumo di vinello?
La fiaba si presta ovviamente a mille interpretazioni, tanti e tali sono i simboli che vi compaiono. Mi limito a dire che non a caso il rappresentante dei villani si chiama Mondo.
Ma il libro non finisce qui, perché quasi la metà delle pagine è dedicata a Notizie riguardanti le vicende che sono state appena lette. È una raccolta straordinaria di citazioni, riferimenti, stimoli da approfondire su Palermo, la sua storia, le chiese e i palazzi, tratte da letterati locali (Pitrè, Sciascia, Amari, La Lumia, Lucio Piccolo) e non solo, da grandi scrittori come Goethe (…il monte Pellegrino, il più bel promontorio del mondo), Maupassant, Lope de Vega, Melville, il viaggiatore settecentesco Patrick Brydone (Siamo andati a visitare un famoso convento di cappuccini, a circa un miglio dalla città. All’interno non v’è nulla di notevole, tranne il cimitero, che è una cosa da vedere) fino ai dialetti galloitalici di San Fratello e Novara di Sicilia.
Per quanto mi riguarda, sono appena tornato da un viaggio attraverso Palermo, Monreale, Cefalù e la Sicilia di Consolo già mi manca, mi viene gana di tornarci.
Cui va ’n Palermu e ’un vidi Murriali, / Si nni parti sceccu e torna maiali

Su Vincenzo Consolo ho scritto:
Esercizi di cronaca (2013)
La mia isola è Las Vegas (2012)
Lo spasimo di Palermo (1998)
L’olivo e l’olivastro (1994)
Le pietre di Pantalica (1988)
Il sorriso dell’ignoto marinaio (1987)
Retablo (1987)

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Libri e contrassegnata con , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*