Polvere di stelle sul filo di un circo contemporaneo

È finito con un grande appuntamento degno della sua dimensione internazionale il Festival sul Filo del Circo. Il patron e animatore di Cirko Vertigo, Paolo Stratta, era visibilmente soddisfatto e gongolante per i ‘tuttoesaurito’ delle ultime serate. In effetti il festival è andato in crescendo dal punto di vista del pubblico. L’appuntamento finale, non a caso intitolato Stardust, è stato concepito come un gala di artisti internazionali provenienti da Russia, Brasile, Norvegia, Germania, Italia e Giappone e la selezione operata da Stratta e dai suoi collaboratori setacciando i maggiori festival europei è risultata di alto livello. Nella serata ha spiccato per originalità Miyoko Shida Rigolo, una eterea signora giapponese pluripremiata ai festival di tutto il mondo. Ha presentato un numero denominato Shaddorn Balance, una performance basata sull’equilibrio, ma che sfugge a qualsiasi classificazione circense. Trovando il giusto punto di stabilità, senza trascurare alcun dettaglio e con infinita pazienza (zen) si possono costruire strutture apparentemente impossibili, magari partendo da una piuma, con raffinatezza ed eleganza. Alla piuma aggiunge via via rami secchi di palma sempre più grandi. Ciò che rimane alla fine è di molto simile allo scheletro di un animale preistorico. Un bel messaggio per tutti noi perennemente confusi nella nostra approssimazione e nel materialismo che ci circonda.
Un po’ tutta la serata ha avuto come cifra stilistica una certa drammaticità, ma il festival aveva già proposto in precedenza serate di divertimento assoluto. Il giovane brasiliano Diego Salles, ad esempio, autentico fenomeno dei tessuti aerei, ha proposto Genesi, un numero sulla ricerca d’identità. Aggiungerei anche sulla ricerca della libertà, posto che la liberazione iniziale dai tessuti che poi utilizzerà per le sue evoluzioni, mi hanno ricordato un film essenziale sulla lotta contro le dittature come Il bacio della donna ragno di Hector Babenco (1985) e relativo romanzo di Manuel Puig.
Provenienti direttamente dal Festival Mondiale del Circo di Parigi, Alexey Ishmaev e Pavel Mayer (The Same) hanno strabiliato i presenti con le loro evoluzioni in coppia alle cinghie aeree. Questi due pezzi di marcantonio russi hanno proposto una performance ispirata alla società odierna in cui è sufficiente un piccolo inciampo perché il ricco si trasformi in povero e viceversa, con tanto di pioggia finale di rubli.
Di pura giocoleria, più poetico che ammiccante al pubblico, è stato il numero del norvegese Julian Saether alle prese con un numero infinito di palline molli, mentre Mikail Karahan alla Roue Cyr ha messo nel suo numero un po’ di ironia che ha strappato qualche sorriso.
Mi ha fatto piacere rivedere Elisa Mutto che avevo visto premiata al Festival del 2015 in coppia con Rio Ballerani nella serata-concorso conclusiva di quella edizione. Artista formata in casa, nel senso di fulgido esempio di cosa la Scuola di Cirko di Grugliasco può contribuire a realizzare (le doti, quelle sono naturali). Allora mi aveva colpito per la sua bravura anche come attrice, ora ha proposto le sue strepitose evoluzioni al cerchio sospeso mostrando una notevole crescita acrobatica. Hanno completato il cast Delia Ceruti con Flipping Serious, una incredibile performance sospesa per i capelli e Māyā, numero di corda aerea e Alexandre Duarte con Tenome al trapezio dance.
A cucire tra loro le varie esibizioni ha pensato il duo comico Lucchettino, composto da Luca Regina e Tino Fimiani navigati maghi e illusionisti. Li ho visti più volte – anche a Parigi, partner di Arturo Brachetti – conosco le loro gag a memoria ma mi fanno sempre ridere. Hanno mestiere da vendere, calcano i palcoscenici da anni e sanno entrare in sintonia con il pubblico non appena si accendono i riflettori su di loro. Davvero un’ottima scelta quella di Paolo Stratta di affidare loro il ruolo di presentatori.
Con il festival Sul Filo del Circo arrivederci al prossimo anno: il direttore artistico ha detto che porterà a Torino cose ancora più mirabolanti.

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