Montandon e il fascino della luna di Consolo

Non conoscevo Pietro Montandon. Devo a una segnalazione di Claudio Masetta Milone, attento conservatore della memoria di Vincenzo Consolo in quel di Sant’Agata di Militello nonché animatore dell’Associazione Amici di Vincenzo Consolo, se sono arrivato a questo spettacolo ieri sera al Teatro Erba di Torino. Anche la mia conoscenza dello scrittore siciliano è stata tardiva ma presto è diventato una delle mie letture predilette. Lunaria è una favola teatrale su un tema letterario antichissimo, la luna appunto. Ero proprio curioso di vedere come Montandon lo avrebbe portato in scena. Il testo è diventato un monologo e l’attore da autentico one-man-show interpreta tutti i personaggi che nello scritto di Consolo sono ben diciannove. Principalmente è Casimiro, il vicerè di Palermo, ma di volta in volta diventa l’invadente moglie Doña Sol, il valletto Porfirio, Messer Lunato, il villano Mondo, il Caporale ubriaco, gli Accademici dei Platoni Redivivi. Ad ognuno di essi presta una voce e una mimica diversa e con l’ausilio di pochi attrezzi scenici – maschere, mantelli, copricapi, scarpe – fa rivivere la Palermo del Settecento, sia nelle varie sale del palazzo che nella contrada senza nome dove infine Lunaria ha il suo epilogo. Un grosso baule aperto e posto in verticale funge da leggio per il narratore che cuce tutta la vicenda. Nel sogno di Casimiro la luna muta in un colore rosso scarlatto per tornare poi bianca e luminosa e infine creparsi in vari pezzi e cadere sulla terra. Gli accademici sono incapaci di dare spiegazioni agli accadimenti. I villani della contrada raccolgono i pezzi della luna e li sommergono nella fontana. Torneranno al loro posto a riempire il buco nero che si è formato in cielo e Casimiro posizionerà sulla luna il frammento mancante che Mondo gli aveva consegnato a riprova di quanto accaduto.
Ridotto alla durata di un’ora e pochi minuti, il testo mantiene intatta tutta la suggestione e la poesia che Vincenzo Consolo vi ha disseminato. Il Casimiro di Montandon è disilluso, malinconico e saturnino, in perfetta simbiosi con la luna e distante da quel potere che dovrebbe impersonare per spirito di patria.
Il pubblico, come ipnotizzato dalla luna e dalla bravura di Montandon, ha applaudito convintamente. Lunaria è la terza puntata di un trittico di monologhi dell’attore siciliano (Lunaria Teatro si chiama la sua compagnia) che comprende Maruzza Musumeci e Il fu Mattia Pascal. Come dire Consolo, Camilleri, Pirandello…

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