Ho letto “Elefante a sorpresa” di Joe R. Lansdale

Dovete avere un po’ di pazienza con noi anziani, quando si tratta di dispositivi elettronici.
I libri seriali hanno un rischio, è difficile mantenere sempre lo stesso livello. Un’osservazione che vale per tutti gli scrittori eccessivamente prolifici. Lansdale lo è (lo era anche buonanima Camilleri). Ecco allora che una nuova puntata della saga può benissimo risultare non all’altezza delle precedenti. D’altra parte se uno scrittore ha un contratto che gli impone delle penali se non pubblica uno o due libri l’anno, la qualità ne può risentire. Dal suo pc escono allora romanzi un po’… tirati via, come dice di certi miei scritti una mia conoscente. Elefante a sorpresa è così, deludente.
Con tutta la simpatia per Hap Collins e Leonard Pine  – li considero ormai dei vecchi amici, oserei dire miei acciaccati coetanei – e per tutta la loro brigata, Brett, Chance, persino Reba ormai sistematasi a casa Collins (Aveva dodici anni e sembrava troppo saggia e decisamente troppo cattiva, per la sua età. Leonard la chiamava quasi sempre la vampira di quattrocento anni), la nuova avventura ha il sapore delle cose assaggiate troppe volte. In un paio d’ore si legge tutto e si ripone il libro nello scaffale insieme agli altri dodici titoli (riportati qui sotto).
Questa volta si cacciano nei guai per una donna, poco più che una ragazza, in fuga da una banda di malviventi, spietati anche più della Dixie Mafia che abbiamo conosciuto in altre storie. La ragazza è asiatica, albina e ha la lingua mozzata. Hap e Leo la raccolgono per strada una notte in cui imperversa uno di quei temporali che solo in East-Texas… un uragano, il treno merci di Madre Natura. Siamo sempre nelle zone tra LaBorde, Tyler e Marvel Creek. Diluvia per tutto il romanzo, le strade si trasformano in fiumi, i laghi si annettono le case costruite sui loro bordi e sarebbe preferibile muoversi in barca anziché in auto. Nikki, la ragazza in questione, senza volerlo, ha assistito a un omicidio e sarebbe anche disposta a testimoniare. Per questo la banda la vuole ridurre al silenzio, insieme ai due amici che la stanno aiutando.
Non potevamo raddrizzare il mondo intero. Che cavolo, io e Leonard avevamo fatto tutto quel che potevamo per quella ragazza: ora era al sicuro, nelle mani della polizia.
Al sicuro un bel niente, quei mafiosi non si fermano neppure davanti a una centrale della polizia, nella quale però c’è sempre un agente che si lascia corrompere… Il bello di questi libri è che Hap e Leo, più volte in difficoltà, la sfangano sempre, ne escono fuori tutt’al più con qualche graffio ogni tanto. Questo grazie al loro elemento sorpresa: Il tuo piano punta tutto sull’elemento sorpresa, giusto? Insomma, sul nostro solito elefante. – Non so se sarà grossa quanto un elefante, come sorpresa, ma se stai pensando a una di quelle nostre trovate un po’ sceme ma piene di energia, ci hai preso.

Il ciclo di Hap&Leo (non in ordine):
Hap & Leonard. Sangue e limonata (2019) (Einaudi, 2019
Il sorriso di Jackrabbit (Jackrabbit Smile) (Einaudi, 2018) 
Bastardi in salsa rossa 
 (Rusty Puppy, 2017) (Einaudi, 2017
Honky Tonk Samurai
 
(Honky Tonk Samurai, 2015) (Einaudi, 2015) 
Una stagione selvaggia
 (Savage Season, 1990) (Einaudi, 2006)
Mucho Mojo
 (Mucho Mojo, 1994) (Bompiani, 1996 – Einaudi, 2006)
Il mambo degli orsi
 
(Two-Bear Mambo, 1995) (Einaudi, 2001)
Bad Chili
 (Bad Chili, 1997), (Einaudi, 2003)
Rumble Tumble
 (Rumble Tumble, 1998), (Einaudi, 2004) 
Capitani oltraggiosi
 
(Captains Outrageous, 2001) (Einaudi, 2005)
Sotto un cielo cremisi
 (Vanilla Ride, 2009) (Fanucci, 2009)
Devil Red
 
(Devil Red, 2011) (Fanucci, 2010)

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Libri e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*