“Ohio”, dall’11 settembre a Trump, epico romanzo sulla gioventù americana

Difficile dire dove finisca questa storia o come sia cominciata, perché una delle cose che alla fine imparerete è che il concetto di linearità non esiste. Esiste solo questo sogno collettivo scatenato, incasinato, incendiario in cui nasciamo, viaggiamo e moriamo tutti.
Un esordio letterario significativo quello di Stephen Markley, che colpisce con una vicenda corposa basata su tre pilastri fondamentali: quando? il dopo ‘torri gemelle’; dove? una cittadina del cosiddetto ‘rust belt‘, la cintura-ruggine, a ovest di New York, tra Ohio, Pennsylvania, Indiana, Virginia, un tempo cuore delle acciaierie del Paese e nell’ultimo quarto di secolo in inevitabile declino, luoghi in cui si sprecano le case con le scritte ‘vendita’ e ‘pignoramento’; chi? una generazione perduta che segna forse la fine del ‘sogno americano’ così come è stato sempre inteso. Ohio racconta le storie di quattro ex compagni di liceo di New Canaan nell’arco di quindici anni circa, un capitolo ciascuno, più un antefatto e un epilogo. In una notte d’estate, senza saperlo né volerlo, tornano tutti nella cittadina dove hanno vissuto e studiato e da cui se ne sono andati.  Ormai sono adulti fatti e ognuno cerca un qualcosa che li riguarda e che ha a che vedere con la propria adolescenza. Bill, indole progressista e pacifista e unico liceale a esporsi contro l’intervento in Iraq dopo l’11 settembre, per questo è stato picchiato dai compagni, nonostante fosse il leader della squadra di basket del liceo. Nella notte in questione lo ritroviamo come sedicente attivista di sinistra, con la tendenza all’alcol. Stacey, docente universitaria di letteratura che al liceo aveva imparato a convivere con la propria omosessualità. Dan, che in Afghanistan c’è andato ma è tornato segnato nello spirito e nel corpo, avendo perso un occhio. Tina, la bellissima del liceo che convive con i traumi giovanili dovuti alle efferatezze operate dal fidanzatino di allora e dai suoi amici. Scusa, ma il liceo era il liceo, Tina. Niente di più.
L’incipit riguarda invece un quinto ragazzo Rick Brinklan, star della squadra di football, arruolatosi subito dopo l’11 settembre e morto in servizio in Iraq. Al suo funerale si ritrovano tutti, ma proprio tutti. Ci suggerisce Markley che quel funerale non è importante tanto per i presenti, quanto per gli assenti, che sono i quattro di cui racconterà a breve. Esequie tipiche, riservate agli eroi, con tanto di corteo funebre e bandiera a stelle e strisce ripiegata e consegnata alla famiglia, come abbiamo visto in tanti film.
Il feretro non conteneva nessuna salma. La bara Star Legacy modello Platinum Rose in acciaio calibro 18, in prestito dal Walmart locale, era solo ricoperta da una grande bandiera americana. Ottobre era stato invaso da una precoce ondata di freddo invernale e una corrente d’aria violenta, instabile, sfrecciava per New Canaan, imprevedibile come i capricci di un bambino.
Non è stato necessario a tutti arruolarsi per trovare la morte, perché anche tra chi ha intrapreso strade diverse è uno stillicidio di morti, per droga soprattutto. Dopo l’antefatto, il romanzo entra nelle vite dei quattro protagonisti, che si intrecciano di continuo perché a New Canaan tutti si conoscono, tutti hanno frequentato le stesse scuole con i medesimi professori, hanno ballato alle feste tipiche della gioventù americana, giocato a basket, baseball, football. Per nessuno di loro, come pure per gli altri ragazzi, la vita andrà nella direzione sperata: il college, l’università, un lavoro appagante e di successo, una famiglia o comunque una vita di coppia stabile, insomma l’ordinario ‘sogno americano’. Troppe le sfortune, le deviazioni dalla strada intrapresa, gli incidenti di percorso: sono in agguato l’alcolismo, le tossicodipendenze, la violenza che come sappiamo in America non manca mai.
Ma da quanto sembra voler dire l’autore, il germe cattivo insito nella vita dei protagonisti e dei loro amici è partito dalla scuola, un sistema che noi europei stentiamo a capire anche se abbiamo tentato di scimmiottarne le caratteristiche. Al liceo nascono le ferite che segnano tutta la vita e che i quattro ragazzi si portano addosso fino all’epilogo e infatti uno di essi vorrebbe tornare indietro nel tempo per poter cambiare le cose: Ridatemi quegli anni. Voglio uscire da questo cazzo di universo parallelo in cui viviamo tutti quanti.
In breve, quella sera Bill Ashcraft è tornato a New Canaan, sufficientemente ubriaco, per consegnare un misterioso pacchetto che si è nastrato sulla schiena. Ha fatto il corriere per l’amica Kaylin, ex ragazza di Rick, con la quale aveva avuto una storia. Non sa cosa contenga, potrebbe essere droga o microchip cinesi, l’importante è guadagnare duemila dollari.
Stacey Moore invece vuole ritrovare Lisa Han, l’amica d’infanzia che le ha fatto scoprire la propria omosessualità e che è scomparsa senza lasciare traccia. Non ha mai smesso di cercarla e ora forse qualcosa comincia a capire.
Dan Eaton, l’essere più tenero e positivo tra quelli raccontati, vorrebbe incontrare Hailey, il suo primo e unico amore.
Infine, Tina Ross torna a New Canaan per parlare con Todd Beaufort, oseremmo dire il più bastardo di tutti, il campioncino di football che l’ha brutalizzata, passata ai compagni e lasciata, senza neppure una spiegazione. Tina ci ha messo dieci anni per uscirne e forse non basta ancora.
Quattro destini che si incrociano per l’ultima volta perché… Puoi aver girato il mondo e visto tramonti migliori, albe migliori, temporali migliori, ma appena scorgi all’orizzonte i campi, i boschi, le alture, i fiumi che ricordi, ti prende la commozione.
Romanzo potente, c’è poco da dire. L’America degli ultimi vent’anni: la guerra, il declino industriale, la recessione economica (significativo un personaggio che spera in una vittoria dei repubblicani per non dover contribuire con le proprie tasse alla sanità pubblica), la politica gridata, i wasp, l’ostilità razziale mai espunta, il diverso come nemico, la disillusione dei giovani, Trump. Tutto spiegato.
Raschiarono il barile di tutto quello che avevano in comune. Dan era stato in missione tre volte. Bill aveva girato il mondo. Beaufort aveva clamorosamente fallito la carriera da giocatore di football al college. Jonah aveva comprato un elicottero. Tutto questo svanì mentre cercavano di rianimarsi con gli aneddoti della loro gioventù ruggente.
Bellissima traduzione di Cristiana Mennella.

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