“Lo scarafaggio”, accorato pamphlet di McEwan contro la Brexit

…se la ragione non apre gli occhi e non si decide a riprendere il sopravvento, potremmo doverci affidare al conforto della risata.
Con un occhio (evidente, inevitabile) a Franz Kafka e un altro al Jonathan Swift di Una modesta proposta (il saggio in cui lo scrittore irlandese suggerisce di risolvere il sovrappopolamento con un metodo onesto, facile e poco costoso e cioè ingrassare e cuocere i bambini dei poveri e darli da mangiare ai ricchi proprietari terrieri), Ian McEwan ci regala un pamphlettino divertente sulla Gran Bretagna di oggi quella che ciecamente e bovinamente continua a voler perseguire la Brexit. L’autore di Espiazione, Solar, La ballata di Adam Henry, Macchine come me non le manda a dire, infatti apre la sua postfazione scrivendo: Attraverso impegnativi e costanti negoziati di ben due primi ministri, tra caos e paralisi parlamentare, dopo due consultazioni elettorali, in un paese amaramente spaccato in due, la Gran Bretagna sta cercando di realizzare il più insulso, masochistico e inconcepibile proposito della storia di queste isole. Perché ci stiamo facendo questo?, continua ancora l’indignato McEwan, perché sì. Ce l’hanno fatta con il 37%… Utilizzando il classico espediente da incantatori populisti, titolari di fondi di investimento favorevoli alla Brexit, plutocrati, ex allievi di Eaton College e proprietari di testate giornalistiche hanno presentato se stessi come nemici dell’éliteMa non voglio continuare con l’ottusa politica britannica, tanto meno cercare inutili parallelismi con certe situazioni italiane (blatte nel nostro parlamento ce ne sono tante), perché Lo scarafaggio è essenzialmente una lettura spassosa.
Jim Sams (Kafka occhieggia fin da subito con questo cognome) si sveglia un mattino trasformato da scarafaggio in un essere umano. Non solo, ma questa persona è niente meno che il primo ministro inglese. La sua presa di coscienza è comica. Poiché è sempre vissuto nei mucchi di immondizia, nelle canaline di scolo, ma soprattutto nelle intercapedini e dietro i battiscopa del palazzo, conosce tutto dell’arte della politica e della situazione britannica in particolare: …alla fine si era imbattuto in un ostacolo torreggiante, un monticello di sterco ancora tiepido e fumante. Si reputava un discreto intenditore in materia. Ciò che diverte di più è la sua propensione per il cibo, in presenza degli altri umani dissimula le sue preferenze, ma in una riunione importante di gabinetto è irresistibilmente attratto da una mosca.
Quando un moscone è morto da più di dieci minuti diventa amarissimo da mangiare. Da semivivo o da appena morto, sa di formaggio. Uno stilton grossomodo.
Comunque ora Jim Sams, dal 10 di Downing Street, deve governare il paese, far fronte alle intemperanze dell’opposizione e ai tradimenti dei suoi. Fortuna vuole che anche gli altri membri del governo siano ex scarafaggi (tra loro comunicano in feromone, lingua più rapida dell’inglese corrente). A questo proposito ho trovato esilarante la telefonata di Sams al presidente americano Archie Tupper (indovinate a chi si riferisce McEwan), in cui gli chiede di sposare le nuove teorie economiche che i conservatori britannici propugnano. Sams ha cominciato a pensare che Tupper possa essere uno di noi. Vale la pena di riportare la fine della conversazione:
Se dico sei?  -Non capisco.  -D’accordo. Non è che sei… Una volta per caso…  -Una volta per caso, cosa?  -Avevi…  -Gesù, spara, Jim! Avevo cosa?
La risposta arrivò in un sussurro. -Avevi per caso sei gambe?
Quanto alla posizione di Sams in fatto di politica economica, è presto detto. In contrapposizione al cronologismo dei laburisti, le blatte conservatrici propongono l’inversionismo, l’economia invertita, i soldi circolano al contrario: i lavoratori devono pagare i padroni per lavorare, ma, all’inverso, ricevono i soldi necessari per farlo facendo acquisti, perché i negozianti li pagano affinché si portino via la merce.
Ecco cosa faremo: aumenteremo le tasse per i redditi bassi e le diminuiremo per i benestanti.
In breve il paese andrà in bancarotta e in un paese disastrato (a causa della Brexit…) ci sarà più povertà diffusa, più sporcizia e per gli scarafaggi si aprirà l’era dell’abbondanza con più materiale per banchettare. In tempi passati abbiamo affrontato grandi avversità, dalla costruzione delle fognature alla ripugnante mania per le acque pulite.
Ian McEwan mette dentro al suo pamphlet, tante altre cose che ognuno può scovare a suo piacimento, dai riferimenti alla Thatcher all’autoritarismo di una certa cancelliera tedesca, fino agli imbarazzi in politica per certi atteggiamenti misogini universalmente imperanti:
So come andavano certe cose una volta. Due toccatine dietro uno schedario. I tempi sono cambiati, però. Con la storia del Me Too e tutto il resto.

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