“L’università del crimine”, nel mirino i professori al governo

Gli studiosi hanno conoscenze; gli intellettuali hanno opinioni che amano esprimere in ogni occasione. L’espressione della propria opinione è intrecciata con due caratteristiche, ognuna delle quali ha una ricaduta sessuale.
L’università del crimine è stato scritto nel 2017, stesso anno di Il prezzo dei soldi, ed è il tredicesimo e a oggi terzultimo libro della saga del commissario Charitos. È importante contestualizzarne la scrittura perché tutti i romanzi di Petros Markaris si innestano sulla stringente attualità greca e a volte anche europea.
In questa storia il direttore Ghikas va in pensione e non viene sostituito, Kostas Charitos è sempre in odore di promozione, la figlia Caterina è in attesa del primogenito. Il commissario e la moglie Adriana sono appena andati in vacanza nell’Epiro dove hanno fatto conoscenza con tre simpatiche ed esuberanti zitelle. L’amicizia si protrae anche al ritorno dal viaggio e ad Atene iniziano a frequentarsi assiduamente scambiandosi continui inviti a cena. Adriana è felice delle nuove amicizie, Kostas invece abbozza per il quieto vivere coniugale.
Probabilmente ha scoperto che le tre signore hanno doti divinatorie, dato che lei non ha fatto in tempo a ereditarle dalla madre, all’epoca in cui le donne si lasciavano affascinare dai fondi del caffè.
Una delle costanti dei libri di Markaris è la vita privata del commissario. Ovviamente quasi tutti i giallisti abbondano di dettagli del vissuto dei loro eroi – da Camilleri a Mankell, da Nesbo a Alicia Giménez-Bartlett a Indriðason – ma di Charitos sappiamo veramente tutto e così, romanzo dopo romanzo seguiamo tutta l’allegra brigata con la fin troppo ospitale Adriana, la figlia Caterina con il marito Fanis, la sua socia Mànis con il marito tedesco Uli, gli invadenti consuoceri Sevastì e Pròdromos, Lambros Zisis amico di sempre e quasi di famiglia. Giorno per giorno sappiamo dove vanno al ristorante, cosa cucinano, con tutto il ricettario (peraltro ripetitivo) della cucina greca.
La trama invece riguarda alcuni omicidi che hanno come vittime dei professori universitari prestati alla politica, chi ancora in carica, chi tornato alla propria cattedra. Uno è stato ministro per le Riforme, un secondo è ancora in carica come viceministro dell’Istruzione. Le modalità di esecuzione sono diverse tra loro e lontane da quelle tipiche messe in atto dal terrorismo sia greco che internazionale, ma dapprima si indaga in quella direzione perché il terrorismo è di moda come i tatuaggi che tutti si stampano sul corpo, maschi e femmine. Charitos e i suoi brancolano nel buio e sono sottoposti alle pressioni di un paio di dicasteri interessati. Poi arriva l’esecuzione di un terzo docente universitario, coincidenza che si ripete cessa di esser tale, e le indagini prendono direzioni diverse. C’è forse qualcuno a cui non piace questo continuo andirivieni tra Università e Governo e viceversa, sempre conservando tutte le prerogative del caso? La gente è stufa, già alle prese con la crisi economica, con la disoccupazione, con il problema dei migranti, mal sopporta i privilegi di questa casta. Ma con chi si dovrebbero formare i governi, se non con esperti delle singole materie presi nelle università? L’Italia ci era già passata, ma i professori non sono durati molto, poi la politica ha ripreso il sopravvento.
Ovviamente, sorprese fino in fondo al libro ma Kostas porta a casa un altro risultato e per lui la promozione non è più un miraggio.

tutti i libri della serie:
Ultime della notte (1995)
Difesa a zona (1998)
Si è suicidato il Che (2003)
La lunga estate calda del Commissario Charitos (2007)
La balia (2008)
Prestiti scaduti (2011)
L’esattore (2012)
Resa dei conti (2013)
Titoli di coda (2015)
Il prezzo dei soldi (2017)

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