Ho visto “Quasi amici” Eric Toledano e Olivier Nakache

Quasi amici è un film per il quale il ‘passaparola’ ha funzionato benissimo. E’ certamente bello, ma un tantino sopravvalutato, in particolare per la prevedibilità con cui si sviluppa la trama. D’altra parte è una storia vera, quella di Philippe Pozzo di Borgo da lui stesso raccontata in un libro, Le Second Souffle (2001), ora prontamente pubblicato in Italia da Ponte alle Grazie con il titolo Il diavolo custode sulla scia dell’uscita del film. Nobile raffinato, ricco e affascinante, Philippe ha avuto un incidente di parapendio che lo ha reso tetraplegico. Ingaggia un badante lontano anni luce da se stesso: Driss (Omar Sy), senegalese (nella realtà è Abdel, un algerino), ex carcerato che vive di sussidi, ma con un ottimismo di fondo contagioso. Tra i due nasce una sincera amicizia e Philippe, pur tra inevitabili e comprensibili sbalzi di umore, ritrova interesse e gusto alla vita. Driss si stabilisce nell’aristocratico palazzo di Philippe, occupa un appartamento come non ha mai visto e da subito con il suo comportamento scandalizza (ma in fondo diverte) il compassato entourage del suo datore di lavoro. Il film è una sequela di gag e di situazioni che nascono tra i due, talvolta banali, talvolta irresistibili. Per stupire l’amico, Philippe non ha paura di tornare a scendere con il parapendio. Insieme fanno pazze corse in auto, fumano spinelli, vanno ai concerti, frequentano massaggiatrici… Driss scopre addirittura una propria vena artistica che gli frutta qualche euro. E’ una commedia umana, gradevole, divertente e toccante che lascia alla fine un velo di tristezza misto a una profonda fiducia nell’amicizia.
I due registi, Eric Toledano e Olivier Nakache, affrontano bene una tematica difficile evitando di cadere nell’eccessivo patetismo, aiutati anche da un casting pressoché perfetto. Recitare senza fare uso del corpo è difficile ma François Cluzet è bravissimo a rendere credibile il personaggio di Philippe. La colonna sonora di Ludovico Einaudi è assillante e poco seducente ma contrasta bene le musiche ‘nere’ addizionali, brani degli Earth, Wind & Fire, George Benson e Nina Simone. Un plauso alla produzione che ha deciso di devolvere il 5% dei proventi del film – visto il successo, devono essere molti soldi – ad una associazione francese che si occupa di creare luoghi in cui possano vivere insieme disabili adulti e loro amici. http://simondecyrene.org/

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