Ho visto “Piccole bugie tra amici” di Guillaume Canet

Uscendo dalla sala dopo la proiezione mi sono chiesto se questo film è un capolavoro o una boiata pazzesca. Mi sono interrogato a lungo e il giudizio è rimasto sospeso. Una cosa è certa, nonostante la durata (2 ore e 35 minuti), non mi sono annoiato. Un gruppo di amici parte per la consueta vacanza estiva a Cap Ferret, nell’affascinante bacino di Arcachon, pressi di Bordeaux, dopo aver salutato Ludo rimasto in coma in ospedale a Parigi per un incidente di moto in seguito a una nottata di eccessi. La combriccola è ospitata da Max, il più maturo e il più benestante del gruppo, che seppur cerchi di contenersi finisce con il far pesare le sue ricchezze. Mette a disposizione la sua bella casa, una sorta di grande cottage tra gli alberi, il grosso motoscafo, cibi e vini in abbondanza, ma è pedante e crea inutili tensioni tra gli amici, che peraltro vivono già un complesso di colpa per aver lasciato Ludo da solo in ospedale. La vacanza scivola via tra divertimenti, libagioni (il rosè ghiacciato scorre a fiumi…..) e una fitta rete di rapporti interpersonali da cui emergono conflitti, malumori, incomprensioni, ambiguità, egoismi, segreti, piccole crudeltà. Toccherà a Jean-Louis, amico d’infanzia di Max che vive facendo l’ostricoltore e che è il riferimento logistico del gruppo, dare la notizia della morte di Ludo e far cadere la maschera agli amici, da sempre prigionieri delle reciproche bugie.
Dovrebbe essere una commedia, ma tra i personaggi si ride meno di quanto non si pianga, come esigono i fazzoletti del titolo originale, Les petits mouchoirs.
E’ stato accostato a Il grande freddo e in comune ha un cast di stelle (in questo caso francesi) e una colonna sonora eccezionale. Il premio Oscar Jean Dujardin si vede poco, a lui è affidato il ruolo di Ludo. L’altro premio Oscar Marion Cotillard (per La vie en rose – 2007) è a dir poco sublime nel ruolo della tormentata Marie (a lei il premio ‘fazzoletto d’oro’….). François Cluzet (un volto a metà tra Dustin Hoffman e Urbano Cairo) si conferma a suo agio nelle parti del ricco padrone di casa, come in Quasi amici. Gilles Lellouche (l’allupato Eric) è una simpatica faccia da schiaffi: lo rivedremo presto. Insieme a Benoît Magimel (l’osteopata Vincent) rappresenta al meglio la generazione degli attori francesi quarantenni.
Quanto alla compilation prevede tra l’altro Cold Water di Damien Rice, Moonage Daydream di David Bowie, Kozmic Blues di Janis Joplin, Amen Omen di Ben Harper. Oltre alle sempiterne Hang On Sloopy (The McCoys), This Old Heart of Mine (The Isley Brothers) e The Weight (The Band), secondo me canzone revival per eccellenza, già utilizzata proprio in The Big Chill (1983) di Lawrence Kasdan.
Take a load off Annie, take a load for free;
Take a load off Annie, And (and) (and) you can put the load right on me.

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