Ho visto “Dark Shadows”

Non so se la gente sia attratta dalla firma di Tim Burton o dalla presenza di Johnny Depp come protagonista. Fatto sta che in questo periodo “Dark Shadows” è il film più visto. Mi piacerebbe però sapere cosa ne pensa il pubblico che l’ha visto e mi domando anche se il famoso ‘passaparola’ non funzioni in maniera malandrina: “Vai, vai, è da vedere (poi mi dirai che schifezza hai visto!)”.
L’ho trovato insulso, mentre vorrebbe essere divertente. Solo in un paio di occasioni ho sollevato l’angolo di un baffo. Ad esempio quando il redivivo vampiro Barnabas scambia la M di McDonald’s per la M di Mefistofele. Oppure quando scanna un gruppo di poveri hippie fumati.
E’ strana la ricca famiglia Collins, da generazioni dedita alla pesca e all’inscatolamento del pesce. Nell’albo genealogico sono presenti casi di vampirismo, come pure tra i viventi. Così quando Barnabas Collins, dopo un ‘sonno’ di due secoli, viene maldestramente e incautamente dissotterrato, dapprima si pappa gli operai che hanno trovato la sua tomba e poi prende in mano le redini della stramba famiglia.
Johnny Depp (a parer mio da tempo non azzecca un film…), Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter, Eva Green, costituiscono un cast sprecato per una produzione di questo genere. Tim Burton si gioca malamente anche la carta Christopher Lee, forse nel tentativo di ricordare i cari vecchi film sui vampiri di una volta.
Personalmente sono rimasto affezionato a “Per favore, non mordermi sul collo!” (1967) di Roman Polanski con la povera Sharon Tate. Sarà che ero un ragazzino. Ma che classe, e che ironia!
La battutaccia di Barnabas: “Poni le tue stupende labbra sul mio posteriore e bacialo ripetutamente!”. E’ stantìa ma funziona ancora.

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