Da qualche parte tra i libri ho “Cosmopolis” di Don De Lillo. Non l’ho ancora letto. Oggi esce il film che David Cronenberg ha ricavato dal libro. Con Robert Pattinson (“Twilight” e “Bel Ami”), Paul Giamatti (“La versione di Barney”, “Le idi di marzo”), Juliette Binoche, Mathieu Amalric (“Pollo alle prugne”). Andrò a vederlo. Leggerò il libro.
Ormai è tutto un rimando tra letteratura e cinema. Sono entrato in un vortice da cui non esco: romanzo chiama film, film chiama romanzo. Leggo e guardo. Di solito non leggo libri di cui ho già visto il film. Più spesso mi capita il contrario.
E la rete consente ricerche accurate. E’ così che ho scovato in lingua originale “Little Man, What Now?” film di Borzage tratto nel 1934 dal romanzo “E adesso, pover’uomo?” di Hans Fallada che avevo appena letto.
Poi c’è la casualità. Durante una visita in libreria mi è caduto lo sguardo su “Cronache del rum” di Thompson, probabilmente ristampato in occasione dell’uscita del film “The Rum Diary” con Johnny Depp. Perché non leggerlo e confrontarlo con il brutto film che ne hanno ricavato?
Così cercherò il film con Viggo Mortensen sul “Capitano Alatriste” di Pérez-Reverte che ho terminato di leggere qualche giorno fa.
E attendo con cinematografica eccitazione l’uscita di “Il mare” tratto dal pluripremiato omonimo romanzo del mio scrittore preferito, John Banville. Ci vorrà tempo. Le ultime news lo danno in preproduzione con la sceneggiatura scritta dallo stesso scrittore irlandese. Produzione britannica indipendente affidata a un regista esordiente, Stephen Brown, con Ciaran Hinds (“La talpa”, “The Woman in Black”, “John Carter”) e la partecipazione di Charlotte Rampling.
Intanto ho iniziato a leggere “Coral Glynn” di Peter Cameron, appena pubblicato da Adelphi. Sono sicuro che ne faranno un film, come da tutti i suoi romanzi del resto (“The Weekend”, “Una sera dorata”, “Un giorno questo dolore ti sarà utile”).