Ho letto “L’inviato di Dio” di Aldo Costa

Quando Aldo mi diceva che il suo era il miglior romanzo di montagna, pensavo “sì vabbè!”. Ora che l’ho letto dico che poco ci manca. Per un’ intera domenica pomeriggio sono rimasto inchiodato nella lettura delle ultime 150 pagine. Non mi vergogno a dirlo, letteralmente soggiogato dalla storia.
E’ un libro di montagna, dunque? Sì, anche. Nel senso che si svolge in una immaginaria regione alpina (seppur con i toponimi modificati, pare tuttavia di scorgere la Valle d’Aosta….), mentre il clou della storia avviene proprio in parete, dando modo all’autore di sfoggiare la sua profonda conoscenza in fatto di corde, chiodi e piccozze. Per il resto è un bellissimo thriller.
Un giovane medico, Manlio Lemanno, che attraversa una profonda crisi professionale per aver fatto una diagnosi errata e finita male, si ritira in uno chalet isolato in un paese di montagna. Poche case e quattro anime che neppure riescono ad andare d’accordo tra loro. Sempre a questionare per problemi di terreni, case, pascoli. Suo malgrado, Lemanno viene coinvolto nella vicenda di una ragazza del paese, scomparsa da più di un anno. Probabilmente suicida nel lago. Ma le cose non stanno così: Gemma, la ragazza, inselvatichita e un po’ fuori di testa, è rimasta alla macchia per tutto il tempo. Indicibili segreti si addensano intorno a lei. Toccherà a Lemanno risolvere i vari misteri e riportare Gemma all’onore del mondo.
Come dicevo, la soluzione – è così in tutti i gialli ambientati in montagna, siano essi romanzi o film – arriva durante una scalata, nella quale si cimentano i principali personaggi della vicenda. Aldo Costa è abile nel tenere alta la tensione, nel distribuire saggiamente i colpi di scena, lasciando il lettore con il fiato sospeso fino alle ultimissime pagine. Le suggestive descrizioni del tempo e della natura forniscono al romanzo la giusta cornice.
Stampato da una piccola casa editrice di Castellamonte per una collana di scrittori piemontesi, L’inviato di Dio è una bella prova letteraria che merita di essere incoraggiata e sostenuta.

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