Ho letto “Satori” di Don Winslow

Passata l’arrabbiatura per aver constatato che non ci sono più i correttori di bozze di una volta o meglio che le case editrici non vi prestano minimamente attenzione, rimane la full immersion in una spy story piuttosto complicata dove ciascun personaggio gioca più parti in commedia e la trama, nonostante la scrittura piana e quasi banale, in alcuni momenti risulta difficile da decifrare. Occorre però raccontare la genesi del libro, commissionato a Don Winslow per riprendere il personaggio di Nikolaj Hel, l’agente segreto protagonista di Shibumi un fortunato volume di Trevanian (pseudonimo di Rodney William Whitaker) pubblicato nel 1979 (che non ho letto). Di fatto Satori costituisce un prequel di Shibumi. Perché Winslow – autore di romanzi come L’inverno di Frankie Machine, Il potere del cane, La pattuglia dell’alba – si sia allontanato dagli ambienti a lui consoni per cimentarsi con un personaggio costruito da altri è spiegato in prefazione dallo stesso autore.
Siamo dalle parti delle filosofie orientali, del buddismo zen (satori è il momento dell’illuminazione, in cui l’intera esperienza personale e cosmica è proiettata in un unico istante), del millenario gioco del go che richiede visione e strategia e non è influenzato dalla fortuna. Hel, un russo cresciuto in Estremo Oriente, padroneggia tutto questo e in più ha sviluppato un grande ‘senso di prossimità’ che gli consente di percepire qualsiasi pericolo imminente. Con queste caratteristiche non può che essere ingaggiato dalla CIA per andare a uccidere l’alto commissario sovietico di stanza a Pechino. Dalla Cina l’azione si sposta in Laos e in Vietnam. Siamo nel 1951 e in Indocina passa di tutto: armi, droga, prostituzione, sotto il controllo di mafie di varie etnie (corsi, cinesi….mancano solo gli italiani) e di agenti segreti di diverse colorazioni. Nikolaj Hel deve diffidare di tutti per portare a termine le sue incombenze: uccidere il russo e altri, solo se necessario, consegnare una partita di lanciarazzi, ritrovare una donna, riportare a casa la ghirba………..
Dico subito che la sfanga, altrimenti non si giustificherebbe il romanzo antecedente di Trevanian che lo vede di nuovo protagonista. Lettura complicata e appassionante. Ora vediamo se qualcuno acquista i diritti e lo trasforma in un film. Potrebbe essere divertente.

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