Ho visto “Dieta mediterranea” di Joaquín Oristrell

Ennesima variante del cinema in cucina, questa volta in salsa catalana. Ma se vi aspettate il coté spagnolo del recente e grazioso “Chef” con Jean Reno, siete in errore. Presentato al Festival di Berlino 2009, è uscito da sole due settimane nelle sale italiane e non mi sembra con grande attenzione da parte del pubblico. Dovrebbe essere una commedia, ma la parte più divertente è quella iniziale, con l’infanzia e l’adolescenza dell’aspirante cuoca Sofia, sbrigativamente trattata dal regista Joaquín Oristrell. Nata prematuramente sulla poltrona di un barbiere che diventerà suo suocero, figlia di una coppia che gestisce una trattoria, Sofia cresce tra i fornelli ed esprime un naturale talento nel mescolare i gusti (le sardine con il cioccolato…..). Nonostante il veto dei genitori (“La gente si dedica alla cucina quando non sa fare niente altro”), Sofia aspira a diventare lo chef numero uno al mondo. Due uomini se la contendono. Il primo, Toni (Paco Leon), è il fidanzato dell’adolescenza che diventerà suo marito e padre dei suoi tre figli maschi. L’altro è il suo mentore professionale, Frank (Alfonso Bassave), uno che apre e chiude continuamente ristoranti e le offre la possibilità di imparare dai migliori cuochi. Uno geloso dell’altro, i due uomini finiscono con l’accettare un ‘ménage à trois’ molto esplicito. A questo punto la sceneggiatura sposta il tiro su questo anomalo rapporto, trascurando gli aspetti più professionali della ragazza, sempre inquieta e alla ricerca di qualcosa anche quando ha raggiunto il successo e avviato il ristorante numero uno al mondo, come riconosciuto dai colleghi convenuti da tutti i paesi.
Il film termina con un quarto parto dell’ormai quarantenne Sofia. Questa volta è una bambina che diventa l’io narrante della storia. Quale dei due uomini ne sia il padre non è spiegato.
Film modesto, molto modesto. La dieta mediterranea del titolo non c’entra nulla, semmai si dovrebbe parlare di alta cucina. Si salva qualche battuta da ricordare volentieri: “Il segreto della cucina francese è quello di darsi molta importanza”.
Ho lasciato per ultima Olivia Molina, l’attrice a cui va il ruolo principale, che emerge tra tanti comprimari. Buon sangue non mente, si potrebbe dire, perché è la figlia di Angela Molina, attrice di Luis Buñuel prima e di Almodòvar e Tornatore in seguito.
“Gli svedesi sono quelli che si suicidano di più al mondo.”
“Sarà per il clima.”
“No, per il burro. Cucinano tutto con il burro.”

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