Ho visto “Dream House”

La casa dei sogni nel New England si rivela il luogo dell’orrore. E’ andato ad abitarci un editor con la moglie e le due figliolette, dopo aver abbandonato il suo prestigioso lavoro a New York. In quella splendida casetta in mezzo alla neve, anni prima è stato commesso un triplice omicidio: una mamma e le sue due bambine. Ad ucciderle probabilmente il marito che però in mancanza di prove definitive ha fatto solo qualche anno di manicomio criminale e poi è stato lasciato libero.
Non ci vuole molto a capire che le due famigliole si identificano e si sovrappongono. E ciò che sta vivendo l’editor è soltanto il ricordo del dramma che ha passato. Ma i fantasmi della moglie e delle bambine, insieme a una vicina di casa in carne e ossa (il cui marito c’entra eccome…..), aiutano a ricostruire i fatti e a ricomporre la verità.
E’ un film che aveva tutte le premesse per diventare un bel thriller, anche se la storia era molto déjà-vu: un bel cast (Naomi Watts, Daniel Craig, Rachel Weisz), un ottimo regista (l’irlandese Jim Sheridan), una bella ambientazione (l’Ontario canadese). Accade però che una lite tra produttori e regista ha portato ad alcuni rimaneggiamenti nella sceneggiatura. Morale: Jim Sheridan ha disconosciuto la paternità del film e gli attori non hanno partecipato alla promozione. Anche il pubblico pare non aver gradito. Flop negli USA e da noi così così, seppure qualche brividino in questa calda estate potrebbe darlo. In effetti quando esci dalla sala ti interroghi su come sono andate realmente le cose. E’ uno di quei film per i quali all’uscita dovrebbero darti il ‘bugiardino’ con le spiegazioni, come per le medicine. Peccato!

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