Ho letto “Lo specchio che fugge” di Giovanni Papini

Uomini, noi perdiamo la vita per la morte, noi consumiamo il reale per l’immaginario, noi valutiamo i giorni sol perché ci conducono a giorni che non avranno altro valore che di portarci ad altri giorni simili a loro…..
Raccolti da Borges in un volumetto della “Biblioteca di Babele” questi dieci raccontini fantastici sono apparsi su riviste varie tra il 1906 e il 1907, quando Papini non era ancora trentenne. Più che fantastici (a più riprese negli anni sono stati pubblicati in antologie di letteratura fantastica) li definirei inquietanti. L’Uomo vi appare sempre con il suo doppio (spesso la Morte) o il se stesso giovane. Come in “Due immagini in una vasca” dove l’incontro del protagonista con il se stesso giovane suscita ben presto imbarazzo, riprovazione, voglia di fuga.
Oppure “L’ultima visita del Gentiluomo Malato” in cui l’attore di un sogno tenta invano di liberarsi del proprio sognatore.
Cito ancora “La morte mentale” dove un aspirante suicida escogita un metodo davvero singolare per poter sparire.
Infine mi ha piacevolmente colpito “Il giorno non restituito”. Come sarebbe bello cedere in giovane età, quando si ha fretta di diventare adulti – che so negli anni del proprio massimo splendore – un anno della propria vita. Passare ad esempio da ventidue a ventiquattro anni. E poi poter riavere e rivivere quell’anno saltato a due-tre giorni per volta quando se ne hanno settanta! E’ quanto accade a una principessa viennese in questo racconto.

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1 risposta a Ho letto “Lo specchio che fugge” di Giovanni Papini

  1. Simonetta Vespucci scrive:

    Pequeño regalo. un cuento de Giovanni Papini. Federico Fellini tiene mucho de él en sus películas con esas mujeres gordas, supermaquilladas y la cara untada de polvos. ¡Cuánta corrosión, destrucción creada por el Hombre.Y el comportamiento a riesgo de muerte porque no hay nada. Y miro mi santa Faz…aquí al lado del teclado; lo quiero sobre mi, en mí y sentirlo como recé hoy en la mañana con fervor y pensando que es tu día. Espero que sea una jornada de paz para tu personita, dentro de tanta mugre que incluso el espejo huye

    de espanto frente al hombre con letra mayúscula como gran cosa. El encuentro de este Hombre consigo mismo, da pavor; reprobación y ganas de escapar.Muerte mental, de uno que aspira al suicidio, escogiendo un método singular para desaparecer. La vida del hombre está lejos de ser un esplendor (la violeta; el color violeta de tu sueño; techo abierto de libertad para deshacerse de la prisión y opresión que viven los otros en la umce).

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