Ho letto “Il manoscritto segreto” di Boris Akunin

Ho abbandonato momentaneamente la saga del consigliere di collegio per gli incarichi speciali, Erast Petrovič Fandorin, le cui avventure sono collocate a cavallo del 1900 e che consta finora di tredici romanzi (non tutti ancora pubblicati in Italia), per abbracciare il terzo filone delle opere di Boris Akunin (il secondo è quello relativo alle indagini della Suora Pelagia). Il prolifico scrittore russo di origine georgiana si è inventato un pronipote di Fandorin, di nome Nicholas, che vive nell’Europa di oggi. E’ cittadino britannico, storico di professione e, nonostante la giovane età, per i suoi studi è già stato insignito del titolo di baronetto. A differenza del prozio gli mancano coraggio e capacità intuitive, in compenso è assistito da un fisico notevole. E’ infatti alto un metro e novantanove centimetri e spesso viene scambiato per un giocatore di basket. Lui si considera uno “spanato”, come una vite che non si fissa, come uno che non ha trovato il proprio posto nella vita.
In questo primo romanzo della serie facciamo dunque conoscenza con Nicholas che tra le carte di famiglia si ritrova la metà tagliata di una sorta di testamento redatto a mano in russo antico e risalente presumibilmente al 1600. La sua indole di ricercatore e la curiosità per un pezzo di storia dei suoi antenati lo portano a Mosca dove ha scoperto essere conservata l’altra metà del documento. Più precisamente si trova negli archivi del Cremlino e lì si reca per ricomporre il testamento dell’avo Cornelius Von Dorn, capitano di ventura al soldo dello zar, le cui tracce si perdono nel 1675. Esattamente trecentoventi anni dopo Nicholas inizia a investigare e il suo aplomb britannico mal si concilia con l’arroganza, l’affarismo, la corruzione dei nuovi russi. Per lui c’è una girandola di peripezie da perderci la testa, per superare le quali – per dirla alla maniera delle fiabe popolari russe – avrebbe bisogno di un ‘aiutante magico’ ovvero quella funzione che nello schema della morfologia della fiaba codificata da Vladimir Propp ‘aiuta l’eroe nella sua ricerca’.
Di falsi aiutanti Nicholas ne incontra un paio, doppiogiochisti della peggior specie, ma quella che veramente gli dà una mano è la mini-giornalista Altyn, un fascio di nervi e intelligenza, una punkettina che ricorda la Lisbeth Salander di Millennium.
A Nicholas mancava un centimetro per arrivare ai due metri, mentre l’energica ragazza aveva superato di un centimetro un metro e mezzo. Nel caso specifico, non era il “quanto” a contare ma il “come”: a lui mancava, lei superava.
Akunin racconta, in capitoli alternati a quella di Nicholas, la storia di Cornelius, fino al momento in cui il famoso manoscritto viene diviso dall’avo e ricomposto dal discendente. Una storia che tocca la pietra filosofale per trasformare ogni metallo in oro, un quinto evangelio ovviamente falso che avrebbe cambiato le sorti del mondo, nascosto nella leggendaria Libreria di Ivan il Terribile di cui si è persa traccia. A Nicholas il compito di scovarla nei sotterranei di Mosca interpretando le enigmatiche parole del suo antenato.
Neanche Nicholas aveva una grande opinione dei nuovi russi, ma sentire i propri giudizi in bocca a uno straniero gli ripugnava. (Puškin non aveva scritto qualcosa del genere?)
Boris Akunin non le manda certo a dire e sulle pessime attitudini dei suoi concittadini calca molto la mano, così come sui loro usi alimentari: i moscoviti erano completamente indifferenti ai cattivi odori e la loro alimentazione era prevalentemente costituita da cipolla cruda e aglio.
Se il consigliere di collegio Erast Petrovič Fandorin (poi ispettore, diplomatico, ingegnere) si dilettava con il componimento di ‘haiku’, il suo discendente sir Nicholas Fandorin ama comporre dei ‘limerick’, brevi componimenti poetici dal contenuto umoristico, con cui si conclude ogni capitolo che lo riguarda.

S’involano gli uccelli migratori
Alla ricerca di nuovi tepori.
Ma io non sono un’oca
Non mi contento mica,
E all’estero non vo, cari signori.

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Libri. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*