Ho letto “L’ultimo ballo di Charlot” di Fabio Stassi

CHARLOT Leggi anche i giornali?
LA MORTE I necrologi, sempre. E’ la mia pagina dello spettacolo.

Ho deciso di leggere questo libro quando ho saputo che la Morte andava a trovare Charlie Chaplin nella sua casa di Corsier-sur-Vevey ogni anno alla vigilia di Natale. Perché io custodisco un ricordo di quella villa – il Manoir de Ban, sulle alture sopra Vevey, affacciato sul lago di Losanna – dove sono stato per tre volte. Ma questo lo racconterò dopo.
Charlie Chaplin narra una parte della propria vita come se fosse un film, in sei rulli, in prima persona, direttamente all’ultimogenito Christopher, avuto a 73 anni. I rulli sono intervallati da sette incontri con la Morte, sempre a Natale, dal 1971 al 1977, anno della sua dipartita. Il veccchio Charlot deve riuscire a far ridere la Morte per procrastinare la sua ricomparsa ancora di un anno.
Non morirò finché continuerò a divertirla. Ma devo riconoscere di essermi arrugginito, negli ultimi tempi. Non le avrei strappato neppure un sorriso se non fosse stato per la mia stessa vecchiaia, che è l’età più comica che si può avere.
Ma Fabio Stassi non ha scritto solo un simpatico apologo sulla vecchiaia. Ha attinto alle varie biografie su Charlie Chaplin per riscrivere e fargli raccontare l’emigrazione da Londra verso gli Stati Uniti, i mille mestieri praticati, gli esordi maldestri nella settima arte (“un modo per imbalsamare la memoria”), la nascita del vagabondo coi baffetti, in bombetta e con il bastone di bambù conosciuto in tutto il mondo.
Sono passati ottant’anni, Christopher, ci pensi?
Ottanta lunghi anni. Eppure me ne ricordo meglio di quello che ho mangiato ieri.

Ripercorrendo i trascorsi iniziali di Chaplin nel cinema, Stassi un po’ si attiene alla verità storica, un po’ inventa, e comunque regala frammenti divertenti e talune volte, poetici, come la scoperta della sala cinematografica.
….solo un decino, e ci avevo comprato le note di una fisarmonica, che galleggiavano nell’aria, un’ora di fumo, e di polvere, e di buio, l’emozione di sedermi accanto a una donna, il rumore del proiettore, e quella spada di luce che tagliava la sala….
Il lungo resoconto della vita di Charlot a Christopher si arresta grosso modo al 1928, anno della travagliata produzione del film “Il circo”, un sogno che lo aveva accompagnato per tutta la vita e che in quei tempi si era fatto pressante. Per interpretarlo si era sottoposto a un’interminabile preparazione fisica in tutti gli ambiti circensi, fino a camminare su una corda sospesa e a parlare con i leoni. Nell’ultimo capitolo Chas, come veniva chiamato i primi tempi, regala al figlio ancora qualche pillola di saggezza, prima di congedarsi e avvicinarsi alla Morte, rinunciando, il 25 dicembre 1977, a farla ridere ancora una volta.
Imparare a perdere la perfezione è troppo crudele e inseguirla per tutta la vita è un gesto inutile e superbo.
E adesso il mio ricordo personale sul Manoir de Ban. Nei primi anni Ottanta ho frequentato a Vevey il Festival International du Film de Comédie. Con l’amico Franco Cauli (la comicità era sempre stata un suo pallino) si voleva creare un festival analogo a Saint-Vincent. Poi non se ne fece nulla, ma lo si realizzò dal 1986 per sei edizioni a Boario Terme. A Vevey Charlie Chaplin era morto da pochi anni e la vedova Oona e le figlie avevano piacere di ospitare ‘les festivaliers’ ad un ricevimento nella villa. Navette facevano la spola dagli alberghi sul lago al Manoir sulla collina. All’interno del parco era stato allestito un grande tendone (da circo, ovviamente) nel quale era ospitato il galà. Nel corso della serata ebbi un bisogno impellente (la prima volta non erano stati allestiti gabinetti chimici nel parco) e fui accompagnato nella villa. Quando mi resi conto che stavo facendo pipì nel bagno del grande Charlot provai un’emozione indicibile. Al Manoir de Ban tornai per altre due edizioni del festival, ma non fu più la stessa cosa.
LA MORTE Hai paura?
CHARLOT No, sono morto tante volte in teatro.
LA MORTE Andiamo, ti farà bene prendere un po’ d’aria.

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Cinema, Libri. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*