Ho visto “Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore”

Chissà se Benjamin Britten sarebbe d’accordo. The Young Person’s Guide to the Orchestra, opus 34, composto da Britten nel 1946 con il sottotitolo Variations and Fugue on a Theme of Purcell è il tema che accompagna “Moonrise Kingdom” che si apre proprio con alcuni bambini che lo ascoltano. Perché, oltre ad essere uno dei brani più conosciuti del compositore inglese, è anche uno dei più usati nell’educazione musicale dei bambini. E forse, proprio per il bambino che è nascosto da qualche parte in me, è tra i pezzi classici miei preferiti.
Il rapporto tra la fuga (musicale) e la fuga (d’amore) dei due ragazzini protagonisti, Sam e Suzy, è fin troppo chiaro. Sam è orfano e crea qualche problema alla coppia affidataria e sta per essere riconsegnato ai servizi sociali. Suzy è una ragazzina ribelle e sognatrice, figlia di due avvocati (gli straordinari Bill Murray e Frances McDormand). La vicenda si svolge su un’isola del New England nel 1965. C’è un campo di boy-scout (divertente il comandante Edward Norton) dal quale Sam scappa per congiungersi a Suzy, a sua volta scappata di casa con un improbabile bagaglio che comprende il giradischi portatile sottratto al fratellino e, non a caso, il disco di Françoise Hardy Le Temps de l’Amour. L’intenzione dei due è di ripercorre un antico sentiero che si snoda lungo il perimetro dell’isola. Mentre i grandi, al comando dello sceriffo Bruce Willis, iniziano le ricerche, Sam e Suzy, che si erano conosciuti l’anno precedente durante la recita di un’altra opera di Britten, Noye’s Fludde, procedono con la reciproca conoscenza, fatta anche di molto timidi approcci alla sfera sessuale. Il film prosegue per gag e trovate visionarie, senza eccedere, senza imbrogliare, con una visuale che rispetta l’innocenza e la curiosità dei due dodicenni. Solitudine e ribellione verso i ‘grandi’, distratti, indifferenti o completamente assenti, sono i temi che Wes Anderson tratta con attenzione, aiutato nella divertente sceneggiatura da Roman Coppola, uno dei figli di Francis Ford. Da tenere d’occhio le piccole manie e i comportamenti dei due ragazzi, ricchi di simbologie che dovrebbero far riflettere.
“Moonrise Kingdom” è stato il film inaugurale al Festival di Cannes 2012. Curiosamente, in molti paesi è stato vietato ai minori di 12 anni non accompagnati dai genitori.

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