Ho visto “La regola del silenzio”

Come si fa a non amare un film così, che mette insieme Robert Redford (1937), Susan Sarandon (1946), Julie Christie (1941), Nick Nolte (1941) ovvero l’essenza del cinema mondiale? Senza contare caratteristi come Richard Jenkins (1947), Sam Elliott (1944), Stanley Tucci (1960), Chris Cooper (1951)….. Cariatidi? Direi proprio di no, visto come si muovono e corrono nel film. E poi il vero protagonista è il ventiseienne Shia LaBoeuf che interpreta una delle figure più classiche del cinema americano: il giornalista senza macchia e senza paura.
La vicenda è quella vera dei Weather Underground, gruppo estremista di sinistra negli Stati Uniti che negli anni ’70 diede vita ad alcuni attentati dinamitardi. Il film trae lo spunto dal romanzo omonimo di Neil Gordon. L’avvocato Jim Grant, padre single con figlia a carico, per trent’anni ha celato la sua vera identità di aderente al gruppo estremista. Il caso di coscienza di un’altra terrorista, disposta a riconoscere il proprio passato, attiva la caccia dell’FBI verso tutti gli appartenenti del gruppo rimasti in clandestinità o riciclatisi in attività assolutamente regolari. Un po’ come è accaduto in Italia…. L’accusa è quella di omicidio di una guardia giurata nel corso di una rapina in banca. Riconosciuto da un giovane e intraprendente reporter, Jim si dà alla fuga e inizia una ricerca dei vecchi compagni che lo possano scagionare. Intanto il giornalista Ben Shepard lo incalza e inanella uno scoop dietro l’altro.
Il finale è positivo: c’è una sorta di ravvedimento collettivo che consente a Jim Grant di tornare a riabbracciare la figlioletta e un’altra figlia nata da una relazione durante il periodo di attività dei Weather Underground. Robert Redford è bravissimo come regista e riesce a mantenere un inaspettato equilibrio. Non criminalizza gli estremisti né indulge verso di essi. Nel contempo non calca troppo la mano sugli agenti dell’FBI, né eroi né cialtroni, come invece molto spesso accade in altri film.
Un quasi thriller dall’esito scontato. Buona visione!

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Cinema. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*