Ho visto “La parte degli angeli”

Caro Ken Loach, solo adesso ho capito qualcosa della manfrina sul premio assegnato e non ritirato al TFF. Solo ora, dopo che ho visto il tuo film “La parte degli angeli”. Il tuo gesto di non venire a Torino (e poi venire a sostegno dei lavoratori Rear licenziati) ha in realtà deviato l’attenzione da un film che non è all’altezza dei tuoi precedenti lavori. Un film soltanto ‘carino’, come si dice quando una cosa non convince del tutto. Paladino dei disoccupati e dei licenziati, icona della ‘gauche’, hai realizzato una prima parte del film ambientata nei consueti sobborghi (questa volta di Glasgow) dove imperano la disoccupazione (nessuna speranza per i giovani e non solo) e la violenza (si picchiavano senza scopo i loro padri, si picchiano Robbie e Clancy, si picchieranno i loro figli?). Quartiere di disperati che vivono di piccoli reati quotidiani fino all’ingresso in carcere e poi, scontata la pena, all’affidamento ai servizi sociali per lavori utili alla comunità: pulire e imbiancare luoghi di aggregazione, pulire il cimitero…. Robbie è uno di questi, ha una compagna e sta per diventare padre. Harry, il generoso capo della coop che coordina i servizi sociali, ne ha intravisto delle qualità e lo avvia alla degustazione del whisky. Ora che è padre (banalmente il punto di svolta è questo) Robbie è intenzionato ad affrancarsi dalla quotidianità delle risse e si attacca all’unica possibilità che gli è concessa. Insieme a lui c’è una banda di cialtroni, senza arte né parte, il cui riscatto può passare solo attraverso i soldi e non il lavoro.
La seconda parte del film vira decisamente sulla commedia. Capeggiato da Robbie, il gruppetto si avventura in eventi che hanno per tema il whisky: visite a distillerie, degustazioni, aste di preziosi distillati. Il ragazzo avrebbe ormai buoni agganci per tentare di trovare un lavoro in quell’ambito, ma ancora una volta è attratto da una non commendevole azione: il furto di alcune bottiglie di whisky di inestimabile valore, la cui vendita frutta un bel gruzzoletto per i compagni d’avventura, e per sé soldi e un posto di lavoro da cui iniziare una nuova vita.
Messo così, passa un brutto messaggio Mr. Loach, se per arrivare al riscatto sociale bisogna nuovamente delinquere.
La parte degli angeli è quella parte di liquido che evapora naturalmente riducendo il volume del distillato. Nella vicenda di Robbie il whisky viene invece ‘evaporato’ forzatamente.
Bravi gli interpreti, proprio la gente che ti aspetti di trovare in una storia come questa. Paul Brannigan, scozzese di 26 anni, è Robbie. Harry è interpretato dal più esperto John Henshaw, già attore con Loach e protagonista di “The Rochdale Pioneers” (2011) film sulla nascita della prima cooperativa inglese di lavoratori nel 1844, non ancora distribuito in Italia.

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