Ho letto “La scuola dei disoccupati” di Joachim Zelter

La disoccupazione è intollerabile, contro natura, antisociale e disumana.
E’ un romanzo, ma potrebbe benissimo essere un pamphlet politico. Ovviamente destinato a chi detesta la Merkel, magari anche Monti e la Fornero o gli industriali e ancora chi sbaglia le previsioni economiche. Ovvero l’universo mondo. Perché qui si ipotizza per il 2016 la catastrofe economica della Germania, che allora non sarà più la locomotiva d’Europa ma che dovrà fare i conti con una crisi spaventosa. Il balletto delle cifre ipotizza tra gli otto e dieci milioni di disoccupati, solo per restare alla popolazione compresa tra i 20 e i 45 anni. Nelle fabbriche ormai abbandonate nascono iniziative come Sphericon, volute dall’Agenzia federale per il lavoro.
Sphericon produce opportunità – le ultime – per quegli uomini che credono, o vogliono credere, di essersi giocati o di aver bruciato tutte le loro chance. Molto più di una scuola professionale, piuttosto una scuola di vita. Sphericon è un convitto per disoccupati adulti.
I disoccupati vengono convogliati in questi centri, dove hanno vitto e alloggio, copertura sanitaria e viene loro garantito un aggiornamento continuo. A patto che non lo abbandonino (sarebbe comunque impossibile…) e che si impegnino a fondo per migliorare la propria condizione. Appena giunti al centro vengono portati in un prato dove ognuno deve scavare (materialmente) una fossa, dove ciascuno deve seppellire (idealmente) errori, atteggiamenti e percorsi di vita sbagliati.
Scavarsi una fossa equivale a tracciare una linea, una linea definitiva, un fossato profondo. Equivale a riconoscere apertamente di aver fatto una vita sbagliata, sfociata in un vicolo cieco.
Studiano consultazione internet, training telefonico, business english, modellazione drammatica, elaborazione biografica, ma il corso più importante è teoria e pratica della candidatura, declinata in una infinità di variabili: lettera di candidatura, telefonata di candidatura, abbigliamento da candidatura, estetica della candidatura…… Soprattutto gli studenti devono riformulare nei curricula un pezzo della propria vita in modo da cancellare i periodi di disoccupazione, le qualifiche inutili, le incongruenze e via dicendo.
Le candidature sono insiemi di azioni assemblate in modo fittizio. Strutture combinatorie indipendenti. Transazioni promiscue.
Ai disoccupati viene insegnato a leggere e sfruttare ogni riga dei quotidiani, perché in ogni punto si può nascondere la possibilità di un lavoro. Se letti con attenzione, perfino nei necrologi.
Sphericon si rivela però una sorta di grande reality dove, in un regime di apparente libertà, tutto è accuratamente controllato. Nessuno può abbandonare il centro, anche i momenti di relax sono pianificati. Al termine dell’anno scolastico, suddiviso in trimestri, viene rilasciato il ‘Certificate of Professional Application’, riconosciuto dallo Stato. In pratica gli allievi non hanno più lo status di disoccupato ma di professionista della candidatura. Di posti di lavoro neppure si parla, tranne che per due fortunati i quali al termine di una feroce selezione ottengono un posto da istruttore e uno da guardiano, sempre all’interno del convitto.
La sorpresa si nasconde nelle ultime pagine, quando al termine dell’anno scolastico gli allievi (che non hanno più potuto comunicare con le proprie famiglie) vengono convogliati in aeroporto, non per far ritorno alle loro case, come hanno creduto, ma per una meritata quanto misteriosa ‘vacanza’ in Africa.
“La scuola dei disoccupati” del cinquantenne romanziere tedesco Joachim Zelter è una satira amara e fantascientifica che richiama le distopie orwelliane di “1984” e “La fattoria degli animali”. A me ricorda anche un film misconosciuto di Ugo Tognazzi, “I viaggiatori della sera” (1979), in cui alla lotteria per il viaggio che li avrebbe eliminati fisicamente partecipavano gli anziani. Qui, di fronte all’impossibilità di risolvere il problema di tutti i senza lavoro, l’unica soluzione è….. Insomma, disoccupati ‘stateve accuorte’, direbbero a Napoli!

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