Ho letto “Viaggiatori paganti” di Gipo Farassino

Pare di sentirlo Gipo Farassino che racconta la storia narrata in questo libro! Come in tanti suoi monologhi teatrali. Perché nella vicenda “anni cinquanta” di Matteo “Teo” Monti ci deve essere molto di autobiografico. Il romanzo prende l’avvio da un crisi esistenziale di Teo, desideroso di appendere al chiodo la chitarra e lasciarsi alle spalle anni spesi a suonare sulle navi, nei night, nelle balere, sempre senza il becco di un quattrino, e cambiare vita. Il passato ritorna come in continui flashback cinematografici – donne, carte, whisky, pensioni di infimo ordine, ancora gioco, puttane, sbronze solenni – mentre Teo prova a riconvertirsi come impiegato, commesso, autista, addirittura come manager, ma sempre con la schiena dritta – come dice lui – e senza scendere a compromessi. Talvolta il richiamo delle luci della ribalta è molto forte, ma alla fine il successo arriva a Milano sottoforma di un’agenzia artistica nella quale Teo può esprimere tutto il suo talento musicale e la sua creatività….stando dietro la scrivania. Con l’arrivo della sicurezza economica, memore di un’infanzia difficile, Teo decide di “mettersi al riparo da possibili ritorni di sfiga” e con le due socie crea una fondazione a scopo benefico. Sono le ultime cento pagine del libro (su 350) e sono le meno credibili di una storia godibilissima, in un continuo saliscendi, come una vita trascorsa sull’ottovolante. Gipo dissemina la narrazione di incontri tra Teo e un personaggio misterioso, un certo Baldo, che si rivela una sorta di alter ego del protagonista, la voce della sua coscienza. Baldo compare e scompare all’improvviso, fino alle pagine finali quando fornisce un’ultima chiave di lettura del romanzo: l’eterna lotta tra Torino e Milano. Milano città del lavoro e del successo e Torino dove è meglio ritornare per vivere.
In qualche pagina “Viaggiatori paganti” riecheggia “Foto di gruppo con chitarrista”, il bel romanzo che Mauro Pagani ha pubblicato l’anno scorso. Nel primo a far da sfondo è la Milano degli anni cinquanta e del boom economico; nel secondo, vent’anni dopo, è piazza Fontana e la Milano del terrorismo. Ma identico è il sacro fuoco per la musica, con la spasmodica ricerca di un ingaggio e la voglia di sfondare.
“Viaggiatori paganti” è uscito nel 2007 da Piemme, ora ripubblicato da Priuli&Verlucca.

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