Ho visto “Re della terra selvaggia”

Si chiama Quvenzhané Wallis. Segnarsi il nome. E’ una straordinaria ‘attrice’ di nove anni, candidata all’Oscar come miglior attrice protagonista per aver interpretato il ruolo di Hushpuppy, una bambina (nel film ha sei anni) che vive con il papà Wink in un bayou. Al cinema c’è sempre da imparare: bayou è un ecosistema tipico del delta del Mississippi, nella Louisiana, una zona di paludi e foreste e un intrico di canali navigabili. Oltre a Wink e Hushpuppy ci vivono tante persone, bianchi e neri, in estrema povertà ma felici e molto attaccate a quello strano habitat. Quanto sembra lontana l’America! Che pure si fa sentire quando i federali arrivano con gli elicotteri e tentano di sfollare la zona, denominata ‘la grande vasca’ perché sommersa dall’acqua e dunque inabitabile ogni qualvolta si scatena un uragano. Tradotti in ospedali, ospitati in ambienti puliti, visitati e alimentati a dovere, gli abitanti del bayou non ci stanno e fuggono per ritornare ai loro luoghi.
Wink, conscio di avere una grave malattia, tenta di preparare la bambina alla sua futura vita da sola. Dal canto suo, Hushpuppy si rifugia in un mondo ricreato dalla fantasia, in cui fa ricorso al necessario calore di una mamma che non ha più, mentre estrinseca le sue paure in figure mostruose che la minacciano. Animali preistorici, sorta di bisonti-cinghialoni, che le appaiono in continuazione ma che nel momento della dipartita di suo padre riuscirà finalmente a domare. I sei anni di Hushpuppy sono ancora troppo poca cosa per affermare che si tratta del passaggio all’età adulta, ma in quelle povere lande i tempi per la crescita sono molto accelerati.
Da Cannes 2012 dove ha vinto la Caméra d’Or, Re della terra selvaggia ha collezionato un’infinità di altri premi. Girato con pochi mezzi e in 16 mm dall’esordiente trentenne Behn Zeitlin, ora si prepara alla notte degli Academy Awards con quattro nomination, tra le quali manca inspiegabilmente quella per la miglior scenografia perché i luoghi che caratterizzano il film sono veramente incredibili. Intanto per Quvenzhané Wallis sembra dischiudersi una precoce carriera artistica.

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