Ho visto “La luna in un giorno”

Niño,
¡Que te vas a caer al río!

En lo hondo hay una rosa
y en la rosa hay otro río.

¡Mira aquel pájaro! ¡Mira
aquel pájaro amarillo!
(….)
Ora per poter apprezzare uno spettacolo circense bisogna anche fare uno sforzo letterario. E documentarsi su ciò che si vede in scena. Sempre che si abbia la curiosità di voler capire. Effetto della contaminazione tra le arti, che Paolo Stratta con il suo Cirko Vertigo (compagnia, scuola, associazione e quant’altro) dimostra di maneggiare con coraggiosa disinvoltura. Così dopo aver assistito a una recita (azzardo a chiamarla recita, anche se non vi si parla, perché parlano, eccome, i corpi….) di “La luna in un giorno”, occorre documentarsi un po’ su Federico Garcia Lorca, perché alla sua poetica si ispira lo spettacolo. Il pajaro amarillo, continuamente e quasi ossessivamente richiamato dal sonoro, è una citazione da “Narciso”, lirica del periodo delle Canciones de amor (1921-24).
Attraverso la poetica corporea, i registi Pablo Volo e Manel Pons Romero, della compagnia francese Ex Voto, tentano di dare vita all’universo di Garcia Lorca, fatto di sogni e fantasie, di amore e morte, su cui domina la musica, in particolare El amor brujo di Manuel de Falla e Songs Drones and Refrains of Death, opera del 1968 di Georg Crumb, su testi dello stesso poeta spagnolo.
Né possono mancare l’incubo franchista, con le fucilazioni degli oppositori al regime, efficacemente raffigurate dai materassi che si abbattono a terra schioccando come esplosioni e il riferimento alle Bodas de sangre, il dramma più famoso di Lorca.
Scenografia a parte – ovviamente dominano il bianco e il nero, ma esplode il rosso nei momenti più drammatici – rendere tutto questo sotto il profilo circense è stata la scommessa più difficile. Ci sono riusciti bene i cinque giovani artisti – Anibal Virgilio (Cile), Aurelia Eidenberger (Austria), Garazi Pascual Esnaola (Spagna), Pol Mejias (Spagna) e Salvatore Cappello (Italia) – impegnati nelle varie discipline del circo contemporaneo: trapezio fisso, cinghie aeree, filo teso, corda molle, scala di equilibrio e tessuti. E’ da ammirare la perfetta interazione tra i corpi, la fusione tra gli esercizi, tanto più in quelli che si scostano dalla tradizione circense per attingere al mondo del balletto. In effetti questa coproduzione internazionale si basa su un ciclo di 3 anni di formazione circense, seguiti da sei intense settimane di lavoro sullo spettacolo prima del debutto avvenuto l’estate scorsa nella rassegna Teatro a Corte. Uno spettacolo ormai collaudato che amalgama circo, teatro, balletto, musica e che presto sarà in tournée all’estero.

La Luna in un giorno
Regia Pablo Volo e Manel Pons Romero
Paesaggio musicale Bruno Franceschini
Maestri del Circo Silvia Francioni, Arian Miluka e Fatos Alla
Consulenza Artistica Milo & Olivia
Teatro Astra di Torino fino al 28 febbraio.

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Teatro. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*