Ho letto “Una coppia perfetta” di Joe R. Lansdale

– Ha colpito Leonard per primo, con una sedia, e gli ha dato del negro.
– Gli ha detto quella parola che inizia con la N, vorrai dire. Se la ripeti, è come se avessi detto ‘negro’ anche tu.
– Ho detto ‘negro’, invece di quella parola che inizia con la N?

Ci mancava il caro vecchio Lansdale! Come me, molti erano in crisi di astinenza dalle avventure di Hap & Leo. Non starò a spiegare chi sono e quali sono le loro caratteristiche. Di certo non sono due detective, come qualcuno vorrebbe far intendere. Diciamo che sono due simpatici cialtroni, due paladini degli oppressi che non disdegnano l’uso di mezzi poco ortodossi per raggiungere i loro scopi e di conseguenza restano sempre un po’ aldilà del confine della legalità.
Sotto il titolo Una coppia perfetta, Einaudi ha raccolto tre racconti di epoche diverse, due brevi, uno brevissimo, che possono costituire un assaggio delle potenzialità dei due ragazzi e di conseguenza invogliare chi non li conosce a leggere qualcuna delle loro storie più corpose.
Nel primo racconto, Le iene (2011), Hap e Leo tentano con successo di impedire che un ragazzo partecipi a una rapina in banca. E’ il suo fratello maggiore che li ingaggia e fornisce loro i dettagli dell’assalto. Il ragazzo viene sottratto alle grinfie dei banditi, che in compenso rapiscono Brett la donna di Hap.
– E allora, ti va di fare le porcherie?
– Non è molto romantico, come approccio.

Come sempre Lansdale nelle sue storie non risparmia sui dettagli, soprattutto se si tratta di descrivere scene macabre e truculente.
Aveva perso dei denti. Ne ero certo, perché ce n’era più di uno appoggiato sul suo torace come una mentina appena sputata.
In Veil in visita (1999), il racconto più corto, c’è la sgangherata cronaca di un processo in cui un improbabile avvocato difende Leonard, accusato di aver dato fuoco ad una casa di fronte alla sua in cui si pratica lo spaccio in grande stile. L’udienza davanti al giudice è veramente esilarante.
– E lei intende sostenere che il suo cliente ha dovuto dare fuoco alla casa…o meglio, all’edificio occupato di fronte a casa sua, per impedire che l’epidemia si diffondesse?
– Esatto, vostro onore. Come la peste bubbonica.

Una mira perfetta (2013) è il racconto in cui Lansdale esprime meglio i suoi standard narrativi. Hap e Leo sono ingaggiati da una ricca signora per dirimere una questione economica con l’ex-marito. In realtà la vicenda è assai più ingarbugliata. C’entra la droga e fa capolino anche la Dixie Mafia. I cadaveri non si contano.
Il capo della polizia disse: – Ti vedo così spesso che forse dovremmo tenere una sedia personalizzata con il tuo nome stampato sopra, come quella dei registi.
Purtroppo il libro è alquanto esile e si legge d’un fiato. Ho provato a centellinarlo, ma proprio non sono riuscito. Ora chissà quanto si dovrà attendere per una vera nuova avventura di Leonard Pine….
– Le spiego. I gay che corrispondono alla sua idea di un gay sono i più vistosi della categoria. Ma in realtà copriamo tutto lo spettro.
….e di Hap Coollins
– E come conti di riuscirci?
– Come tutti gli uomini saggi, io pongo il problema, e lascio che qualcun altro trovi la risposta.

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